I post di questo mese saranno dedicati al volontariato aziendale con l’obiettivo anche di valorizzare alcune esperienze positive che si stanno realizzando nel nostro Paese.
Come sanno molti di coloro che seguono il mio blog, le ragioni che spingono le imprese a sviluppare programmi di volontariato possono essere diverse. Tra le altre: l’aumento del senso di appartenenza, il miglioramento della collaborazione con le associazioni del territorio, il trasferimento di competenze dal profit al non profit e viceversa, la contaminazione tra diverse culture etc.
Oggi porto all’attenzione due esempi di volontariato “collettivo”, intendendo con questo termine iniziative dove più organizzazioni partecipano a un progetto condiviso.
Il primo esempio è Puliamo il mondo di Legambiente. Nell’edizione di settembre 2015 l’associazione ha coinvolto 17 imprese molto diverse tra loro (tra le altre, DHL, L’Erbolario, Fedex, Bureau Veritas, Unipol, Wind etc.) proponendo la partecipazione delle loro persone per ripulire un parco della propria città.
Un altro caso di volontariato “collettivo” è Volontari per un giorno, progetto nato nel 2011 anche grazie alla collaborazione di Koinètica. All’iniziativa hanno partecipato in questi anni oltre 11.000 cittadini e dipendenti che hanno realizzato più di 800 progetti di associazioni di volontariato.
Perché il volontariato aziendale funzioni è importante non solo “ingaggiare” in modo efficace dipendenti e collaboratori ma anche scegliere associazioni in grado di accogliere i volontari in modo adeguato. Solo un’alleanza ben costruita tra profit e non profit permette ai partner di raggiungere gli obiettivi che le organizzazioni si pongono.
Dalla prossima settimana proporrò alcuni casi di imprese che hanno fatto del volontariato aziendale un elemento importante della loro strategia di CSR.
Volontariato aziendale 1
