In un mercato dove il valore di un’organizzazione si misura anche dalla capacità di comunicare in modo efficace i propri impegni, la cultura può essere un asset importante per le imprese CSRoriented. Ancora oggi però non sono molte le imprese che investono in cultura per orientare al meglio la loro strategia alla sostenibilità.
Non è il caso di Generali che da un anno ha dato vita a “Valore Cultura”, un programma per sostenere attività culturali e per promuovere iniziative di divulgazione artistico-culturale ma soprattutto per favorirne l’accessibilità a un pubblico sempre più vasto. I primi risultati: 1,2 milioni di spettatori alle mostre, 15.000 persone nei teatri, 3.800 visite guidate alle mostre, 700 studenti delle scuole coinvolti nei progetti e 350 over 65 invitati al Teatro la Scala; 17 eventi organizzati per gli agenti e la rete di vendita, 2.000 clienti che hanno utilizzato gli sconti, 10.000 dipendenti coinvolti con agevolazioni.
Numeri significativi che testimoniano come le persone, se stimolate, rispondono positivamente partecipando ad eventi diversi organizzati nei territori.
Nei giorni scorsi l’azienda ha visto riconosciuto il proprio impegno; nella cerimonia di premiazione della quarta edizione di “Cultura + Impresa”, Generali Italia ha ricevuto il primo premio nella categoria Sponsorizzazioni e Partnership Culturali per aver reso l’arte e la cultura accessibili ad una platea vasta e trasversale: dai ragazzi delle scuole, alle famiglie, ad un pubblico più adulto, con una particolare attenzione verso gli stakeholders diretti: clienti, agenti e dipendenti.
Cosa c’è di nuovo
Forse si sta iniziando a capire che la creazione di poli culturali genera ricadute economiche capaci di portare ricadute positive sull’intera economia locale. L’impegno per l’arte e la cultura di un’organizzazione importante come Generali testimonia la crescita di questa consapevolezza: sviluppo culturale ed economico del territorio possono – anzi devono – sempre più andare a braccetto…