La startup di questa settimana del mio blog è Urban Tree Management e l’intervistato è David Rabbai.

Ciao David e benvenuto sul mio blog. L’attività della vostra cooperativa è molto particolare…. Ci racconti quando siete nati e come è partita l’idea?
Siamo nati a marzo 2017 dopo sette anni di collaborazione. Durante questo periodo sono venute fuori molte idee ed abbiamo sempre di più maturato l’idea di unirci sotto forma societaria. Nel momento in cui abbiamo scoperto la possibilità di partecipare al premio Coopstartup abbiamo pensato di cogliere l’occasione e provare, dato che le caratteristiche di una cooperativa rispecchiavano già il nostro modo di collaborare. L’idea nasce dal tipo di percorso formativo che abbiamo intrapreso tutti e tre, dalla nostra passione per gli alberi e per le foreste e dalle necessità delle città e soluzioni che posso offrire questi organismi. In questi anni, incentrando la nostra attività lavorativa sulla salute degli alberi e sulla sicurezza e benessere dei cittadini tramite la corretta gestione, abbiamo cominciato a chiederci come poter usufruire al massimo delle loro capacità. Tra le varie soluzioni che abbiamo esaminato, quello della forestazione urbana con metodo Miyawaki offre la possibilità di potenziare al massimo i benefici che conferiscono le foreste per migliorare la qualità della vita nelle città. Oltre a questo, in ottica dei cambiamenti climatici, piantare alberi è un sostegno per contrastarli, nonché un modo per salvaguardare la biodiversità, dato che il metodo non prevede l’utilizzo di piante ornamentali, ma bensì autoctone.

Ho letto che l’attività di piantagione può essere eseguita coinvolgendo anche i bambini delle scuole primarie: ci spieghi meglio?
È possibile, tramite progetti nelle scuole, coinvolgere i bambini data la semplicità della tecnica d’impianto che è rigorosamente fatta a mano, senza l’utilizzo di macchine o strumenti pericolosi. Abbiamo visto che nei luoghi dove è stato applicato il metodo hanno spesso utilizzato il momento dell’impianto come momento di gioco educativo, dato l’alto valore di concetti trasmissibili.

Quanto è stato importante il sostegno di Coopstartup Unicoop Tirreno?
Fondamentale. La possibilità di avere accompagnamento e fondi nella formazione e nell’avvio della società sono stati essenziali perché questo progetto nascesse, ci ha dato la spinta e la formazione che ci serviva per fare questo passo. Probabilmente senza questa possibilità la cooperativa ancora non esisterebbe.

Quali sono i vostri programmi per il futuro?
Vorremmo applicare sempre di più tecnologie all’avanguardia per la diagnostica sullo stato di salute degli alberi, trovare finanziatori per i progetti di forestazione che capiscano quanto sia importante applicarli proprio in città, usufruire della tecnica per trasferire valori importanti ai bambini, ma anche riqualificare suoli e quartieri degradati assorbendo inquinanti e CO2, migliorandone la qualità della vita. Inoltre vorremmo inserirci sempre più nel settore forestale con il fine di gestire le foreste in modo sostenibile e salvaguardarle dal degrado e dalla perdita di biodiversità.