La presentazione ieri di una ricerca realizzata da Subito (Schibsted Media Group) mi ha dato lo spunto per tornare a parlare di un tema che ho affrontato altre volte sul mio blog: l’urgenza di cambiare gli stili di vista e di consumo.
La ricerca – realizzata da Schibsted Media Group in cinque Paesi tra cui l’Italia – è stata illustrata ieri da Melany Libraro, General Manager di Subito. L’obiettivo è quantificare la riduzione dell’impatto ambientale grazie alla scelta di milioni di persone che in tutto il mondo comprano e vendono oggetti usati sulle piattaforme digitali. Queste le parole di Melany: “Ogni giorno oltre 60.000 scambi di beni usati permettono a migliaia di beni di trovare una nuova casa. (…) Contribuire a salvaguardare il pianeta e tutelare le prossime generazioni è un passo importante verso un futuro più responsabile e sostenibile. (…) Pensare di essere protagonisti attivi nel rispetto per l’ambiente e nella riduzione dei cambiamenti climatici è un incentivo sempre più forte per migliorare il nostro servizio e spingere tutte le persone a dare una seconda vita agli oggetti attraverso Subito”.
La ricerca ha calcolato l’impatto ambientale derivante dall’estrazione della materia prima, dalla lavorazione dei materiali di cui è composto un bene e dal processo di dismissione. Il totale è stato comparato in chilogrammi equivalenti di diossido di carbonio (CO2e). Il valore attribuito all’oggetto è stato convertito in base alla composizione della partizione dei materiali e ad ogni partizione è stato associato un quantitativo di emissioni in chilogrammi di CO2e. Il valore di emissioni di CO2e è stato moltiplicato per il peso medio di ogni annuncio così da ottenere i chilogrammi di CO2e per annuncio. Il quantitativo di emissioni ottenuto rappresenta un valore standard di emissioni risparmiate grazie alla mancata produzione di un nuovo oggetto nella categoria analizzata. Questo valore è il dato base per calcolare il beneficio ambientale (emissioni di CO2 risparmiate) derivante da ogni categoria di prodotto. Nel calcolo effettuato è stato tenuto conto anche dell’impatto ambientale che deriva dal trasporto degli oggetti tra venditore e compratore che in Italia è quantificabile in circa 44 km di media per ogni bene.
Per rendere più facilmente comprensibili questi numeri sono stati proposti alcuni esempi: nel 2015 gli utenti di Subito hanno permesso un risparmio di 3,4 milioni di tonnellate di CO2, una quantità equivalente al blocco totale del traffico per 32 mesi a Milano o per 10 mesi a Roma, alle emissioni annuali di 373.626 italiani, a 3,6 milioni di viaggi in aereo Milano-New York o di 3,4 Roma-New York, alla produzione di 5,2 miliardi di tonnellate di pasta o di 13,7 milioni di divani.
Un contributo interessante anche alla crescita della cultura della sostenibilità.
Un pensiero riguardo “Usato e sostenibilità”