Enel Cuore e la collaborazione con GOEL

Nata nel 2003, Enel Cuore è attiva in tutta Italia in particolare in aree dove esistono situazioni di disagio. Da molti anni opera, spesso in partnership con Enti del Terzo Settore, realizzando o sostenendo progetti in quattro ambiti: cultura dell’educazione, inserimento e autonomia sociale, povertà e inclusione sociale, tutela della salute.
Nelle scorse settimane è stato avviato il progetto sperimentale “Percorsi di inclusione sociale e di sperimentazione di budget di salute”, realizzato in Calabria nel comune di Siderno in partnership con Goel, l’Associazione Comunità Progetto Sud e Labtherapy.
L’iniziativa vuole proporre un nuovo modello di intervento per chi soffre di disturbo mentale in un’area come quella calabrese, purtroppo ancora arretrata rispetto alle politiche sanitarie.
Il progetto prevede la ristrutturazione di due residenze socio sanitarie e la realizzazione di un Centro diurno per adulti, con laboratori di training alla vita sociale e spazi per percorsi riabilitativi. Sarà avviata anche l’attività di un SIL – Servizio di Inserimento Lavorativo – per supportare le persone e le cooperative sociali di tipo B.
Interessante la collaborazione di Enel Cuore con il Consorzio sociale Goel, che da tanti anni realizza progetti di accoglienza, integrazione, tutela di richiedenti asilo e rifugiati politici. Goel opera anche nel settore socio-sanitario, gestendo comunità di accoglienza di bambini e adolescenti che provengono da percorsi di devianza, emarginazione, violenza e residenze sanitarie per persone con problemi mentali.

Cosa c’è di nuovo
La dichiarazione di Enel Cuore “Per non lasciare indietro nessuno” si concretizza in progetti come questo destinati a migliorare la qualità della vita delle persone in situazione di fragilità.

Fondazione Riva e la collaborazione

La Fondazione Alberto e Franca Riva, attiva da 10 anni con sede a Milano, è impegnata a contrastare il disagio sociale in modo innovativo. La maggior parte dei progetti che sceglie di sostenere ha durata pluriennale e viene sviluppata in collaborazione con altre organizzazioni del Terzo Settore.
Secondo la Fondazione Riva collaborare con realtà già attive che conoscono i bisogni delle comunità e dei territori permette di ottenere risultati più efficaci, un impatto più significativo e una migliore progettualità. Nel selezionare i progetti che supporta attivamente, la Fondazione tiene in considerazione i seguenti criteri: impatto sociale; sostenibilità; replicabilità.
Una delle iniziative che mi fa piacere ricordare è #RipartoDaMe, un progetto che nasce per dare una seconda opportunità a persone detenute, formandole e inserendole in un contesto aziendale esterno al carcere. La finalità del progetto è evitare la recidiva aiutando le persone detenute a scrivere un percorso di vita nuovo e diverso. Il progetto nasce nel 2017 con il carcere di Milano Bollate e vede la collaborazione con Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, ENAIP, Università Cattolica, Cooperativa Sociale Articolo 3, CELAV. Sono previste attività di formazione, colloqui, tirocini, inserimento lavorativo presso aziende partner e accompagnamento delle persone detenute che partecipano all’iniziativa.

Cosa c’è di nuovo
La Fondazione Riva rappresenta un esempio interessante di partnership e cooperazione con altre organizzazioni per massimizzare l’efficacia e l’impatto generati. Una scelta non scontata!

Banco dell’energia e la povertà energetica

Fin dalla sua nascita nel 2016 il Banco dell’energia ha scelto un modello di intervento originale e diverso rispetto ad altre organizzazioni del Terzo Settore. Diverso non solo per l’obiettivo (aiutare le persone che si trovano in situazioni di povertà energetica) ma anche per le modalità di gestione dell’organizzazione.
Il Banco dell’energia, inizialmente promosso da A2A e dalle sue Fondazioni AEM, ASM e LGH, nel tempo è diventato una fondazione e ha allargato la governance ad altre aziende.
Oggi anche grazie alla collaborazione con diverse associazioni non profit è in grado di creare percorsi di recupero che comprendono oltre al pagamento di spese urgenti, come le bollette di gas e luce di qualsiasi operatore, anche la distribuzione di beni di prima necessità.
I destinatari vengono selezionati con il Bando “Doniamo Energia” promosso in collaborazione con Fondazione Cariplo. Gli Enti del Terzo Settore coinvolti individuano le famiglie fragili e avviano un processo di affiancamento anche per aiutare il reinserimento delle persone nel mondo del lavoro ed evitare che la situazione economica peggiori ulteriormente.
In uno scenario difficile come quello che stiamo attraversando è importante capire le ragioni che spingono una persona a non pagare più le bollette. Un segnale di allarme che non va sottovalutato.

Cosa c’è di nuovo
La povertà energetica è un fenomeno di cui si parla ancora poco ma è purtroppo in crescita.
Nel bilancio sociale del Banco dell’energia è possibile leggere alcuni dati importanti.

Milano crede nel crowdfunding

Torna il crowdfunding civico del Comune di Milano per finanziare progetti sociali e culturali nei quartieri più periferici partendo dalle piccole donazioni dei cittadini. Milano non è nuova a questa modalità di coinvolgimento delle persone: nella prima edizione del 2016 sono stati raccolti oltre 300.000 euro di micro donazioni a cui si sono aggiunti 300.000 euro di contributo comunale che hanno consentito di finanziare 16 nuovi progetti in città.
Per questa seconda edizione gli Enti del Terzo Settore con sede a Milano (imprese sociali, associazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato e fondazioni) nel periodo dal 30 maggio al 31 luglio 2020 hanno potuto rispondere al nuovo bando finalizzato a sostenere la rinascita sociale e culturale dei quartieri dopo l’emergenza Covid19.
Sono 20 i progetti selezionati che se raggiungeranno il 40% del loro budget grazie alle donazioni dei cittadini verranno cofinanziati dal Comune di Milano per il restante 60%, fino a un massimo di 60.000 euro. Tante le iniziative in corsa: per esempio, la trasformazione di un vecchio ristorante che diventerà un circolo per famiglie in zona Isola, la realizzazione di un orto urbano condiviso nel cuore di Niguarda, il primo repair café alla Barona dove si possono portare oggetti da riparare.
Nei giorni scorsi è partita la fase operativa realizzata in collaborazione con Produzioni dal basso e Ginger crowdfunding. Il progetto, interamente finanziato con fondi PON Metro Milano 2014-2020, conta su una dotazione complessiva di 550.000 euro.
Per aiutare le organizzazioni selezionate a realizzare una raccolta fondi di successo, il Comune ha offerto ai progetti selezionati un percorso formativo online, un servizio di accompagnamento, un supporto di comunicazione per migliorare la visibilità delle proposte presentate sulla piattaforma.

Cosa c’è di nuovo
Il Comune di Milano non è nuovo a questo tipo di iniziative. La novità di questa edizione è l’aver sottolineato che in un periodo difficile come quello attuale è importante vivere una nuova socialità fatta di relazioni solidali anche quando è necessario il distanziamento fisico.

Italia non profit

L’ospite del blog di questa settimana è Giulia Frangione, CEO di Italia Non Profit.

Ciao Giulia, benvenuta nel mio blog. La vostra organizzazione è molto particolare: ci racconti come è nata Italia Non Profit?
Italia non profit nasce a seguito di anni di studio, di lavoro e impegno nel Terzo Settore: è frutto della nostra esperienza nel non profit italiano, delle analisi, delle borse di ricerca, di quanto abbiamo visto e di cosa volevamo realizzare per gli enti e per i donatori.
In Italia non esisteva una piattaforma a cui accedere per conoscere le informazioni sulle organizzazioni che animano l’ecosistema di ogni cittadino: se è possibile conoscere ogni dettaglio dei ristoranti della zona in cui viviamo o lavoriamo perché è difficile orientarsi nel mondo del Terzo Settore che si occupa del benessere della società e a cui tantissimi donatori contribuiscono?
Abbiamo creato Italia non profit proprio per avvicinare le persone, i donatori, al Terzo Settore. Ci siamo ispirate a modelli internazionali – oggi diventati nostri partner, come GuideStar Usa – che operano su mercati in cui le issue trasparenza e accessibilità dei dati sono da sempre temi sentiti e di grande importanza nella conoscenza del Terzo Settore.
Abbiamo calato il modello sul sistema italiano, molto differente rispetto a quello americano. Abbiamo evitato di costruire i nostri servizi sulla base della comparazione tra enti, delle classifiche, caratteristiche proprie dei modelli e della cultura americana. Ci siamo sforzati di rendere fruibili i dati e le informazioni di contenuto altamente tecnico.

Come siete organizzati e come è composto il team di Italia Non Profit?
Siamo un team di 7 persone con competenze diverse che attengono il Terzo Settore, la passione per il coding e il digitale e l’amore per i dati e per l’analisi. Lavoriamo insieme da alcuni anni e proprio in queste settimane ci stiamo allargando, presto avremo con noi tre nuove risorse. Siamo un bellissimo gruppo di professionisti che hanno il privilegio di svolgere il lavoro che amano.

Quali sono tra gli strumenti che avete messo a punto quelli più apprezzati?
Italia non profit è di per sé uno strumento per gli utenti (donatori, cittadini, aziende) e per le organizzazioni non profit.
Gli utenti hanno a disposizione un vero e proprio motore di ricerca, interamente dedicato a soddisfare le esigenze di chi si interfaccia con il settore: sono disponibili numerosissime chiavi di ricerca che vanno dal bisogno, ai beneficiari, dalla geolocalizzazione alle opportunità fino alle dimensioni economiche. In questo modo, i donatori possono scoprire gli enti secondo i propri criteri, secondo ciò che per ognuno è più importante. Le funzionalità a disposizione degli utenti sono in continuo aumento: abbiamo creato un Glossario grazie al quale tutti i nostri utenti possono scoprire nuovi aspetti del Terzo Settore e li aiutiamo ad orientarsi in questo mondo così importante, ma al contempo complesso, accompagnandoli verso la conoscenza di tutto il ciclo di vita dell’ente, delle specificità di ciascuna organizzazione (è proprio per questa attività che i dati e le informazioni ci vengono in aiuto).
Gli enti hanno a disposizione una vetrina sul mondo, un luogo da sfruttare per farsi conoscere, per esprimere le proprie potenzialità e mostrarsi attraverso informazioni nuove, per far comprendere come funzionano nella loro interezza (per questo sulla piattaforma non vi è un focus solo sui progetti). Non solo: le organizzazioni non profit all’interno delle aree riservate hanno a disposizione analisi specifiche sul proprio ente a supporto della conoscenza interna e di approfondire le scelte di utilizzo della piattaforma per capire meglio gli interessi e le leve che avvicinano i donatori all’ente. Lo strumento che ci sta dando moltissimi feedback positivi e a cui siamo particolarmente affezionati è la Guida alla Riforma del Terzo Settore, un tool digitale gratuito in libera fruizione che aiuta ad orientarsi all’interno dei cambiamenti connessi alla norma in modo rapido e intuitivo, proponendo approfondimenti e contenuti utili.

L’ultima domanda è d’obbligo: che programmi avete per il futuro?
Lavoriamo quotidianamente per rendere l’esperienza degli utenti e degli enti migliore. Il nostro obiettivo è quello di diffondere la conoscenza del Settore, aumentare l’apporto delle donazioni e soddisfare i bisogni dei donatori.
Abbiamo in programma nuovi strumenti per le organizzazioni, per supportarle a farsi trovare dai donatori più facilmente e non solo sulla piattaforma.
La prossima settimana saremo online con alcuni aggiornamenti che crediamo siano di grande rilevanza per il Settore, ampliando lo spettro di analisi e azione della piattaforma: una nuova sfida che speriamo come in altre occasioni possa essere utile per il non profit e per i cittadini.