XERA, dallo scarto al riuso

Xera è una PMI che opera in provincia di Pescara e che si occupa del recupero e riciclo dei materiali presenti nei dispositivi hardware oltre che della consulenza alle imprese per migliorare la loro capacità tecnologica. Sul loro sito si legge “Siamo nativi digitali con un approccio pionieristico allo sviluppo e implementazione di soluzioni tecnologiche innovative e green per le aziende”.
Alcuni mesi fa l’azienda ha lanciato il programma WEEKO per arrivare allo “scarto zero” dei materiali elettronici entro il 2025 su tutto il territorio nazionale. Come è noto il settore tecnologico è tra i dieci ambiti industriali più inquinanti al mondo con oltre 53 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici prodotti a livello globale gestiti in gran parte attraverso canali spesso illeciti. Il settore
oggi è in grado di rigenerare meno del 20% dei materiali di scarto originati.
L’impegno di Xera è trasformare il rifiuto in opportunità: grazie alla partnership con istituti di ricerca e aziende di robotica, l’azienda ha individuato metodologie per il riuso e il riciclo di materie prime di scarto con l’obiettivo di reinserirle all’interno di nuovi cicli produttivi.
Nel 2022 Xera ha ricevuto il premio “Impresa Sostenibile” durante il Forum Sostenibilità promosso da Il Sole 24 Ore e la Santa Sede, un’iniziativa che premia le PMI che hanno puntato sulla sostenibilità per superare le crisi.

Cosa c’è di nuovo
Per risolvere molti problemi della gestione sostenibile del fine vita dei prodotti (non solo di quelli
elettronici) le soluzioni ci sono: il programma WEEKO è solo un esempio.

CUBBIT

La storia di Cubbit, una piccola azienda di Bologna, è molto particolare: l’idea dalla quale sono partiti i suoi fondatori è rendere più sostenibile la gestione dei dati. Nata nel 2016 da quattro studenti universitari, Cubbit è oggi il primo provider europeo di cloud storage geo-distribuito.
Grazie alla sua tecnologia, garantisce la sicurezza e la sovranità dei dati dei clienti, riducendo i costi, i cyber risks e le emissioni di CO2 rispetto al cloud tradizionale.
Secondo alcuni studi entro il 2026 le aziende triplicheranno la propria necessità di salvare dati non strutturati: anche per rispondere a questo mercato in rapida crescita Cubbit ha dato vita a Next Generation Cloud che apre l’era del cloud distribuito in Italia grazie anche al supporto di aziende che si sono unite al programma e sostengono la crescita di questa tecnologia. Queste aziende possono essere considerate pioniere nell’utilizzo di questo nuovo modello di cloud che sta emergendo e che è destinato a cambiare il modo in cui saranno salvati i dati in futuro.
Dal 2020 Cubbit ha distribuito i suoi prodotti a oltre cinquemila clienti in oltre 70 Paesi nel mondo e la sua rete distribuita protegge più di 35 milioni di documenti salvati. Un servizio importante anche per andare verso uno sviluppo sempre più sostenibile.

Cosa c’è di nuovo
Il sogno dei fondatori di Cubbit, restituire alle persone il controllo dei propri dati, si sta realizzando.

Conceria Nuvolari e l’innovazione sostenibile

Conceria Nuvolari, un’azienda familiare che opera nelle Marche specializzata nella produzione e commercializzazione di pellami di alta qualità, è un esempio di PMI Innovativa. Da tempo l’azienda investe in ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica per offrire al mercato prodotti non solo di alta qualità ma anche il più possibile sostenibili. Un impegno che ha portato alla riduzione dell’uso di acqua e dei prodotti chimici nei processi fino ad arrivare al lancio di NATURE-L, un pellame di nuova concezione metal free, biodegradabile, compostabile.
In questo percorso l’azienda ha coinvolto il Politecnico di Milano per uno studio sulla LCA (Life Cycle Assessment) del prodotto e ha collaborato con Rete Clima compensando le emissioni con crediti di carbonio certificati.
Sostenibilità e lunga durata sono i punti di forza di Conceria Nuvolari apprezzati in particolare dalle aziende dell’industria calzaturiera, pellettiera e della moda.

Cosa c’è di nuovo
Anche in settori complessi come quella della concia delle pelli le scelte delle imprese di medio-piccole dimensioni possono fare la differenza! L’approccio sostenibile di Conceria Nuvolari sta portando significativi risultati in termini di miglioramento del settore oltre che, naturalmente, di vantaggio competitivo per l’impresa sul mercato nazionale e internazionale.

MyNet: strumenti per ingaggiare i collaboratori

MyNet è una PMI con sede a Udine che ha creato una app per migliorare il benessere delle persone all’interno dell’ambiente di lavoro e fornire alle imprese una tecnologia per rendere sostenibili ed efficienti i processi aziendali.
Questa azienda friulana è riuscita a crescere negli anni offrendo al mercato a costi contenuti strumenti che permettono a tutte le organizzazioni (non solo alle grandi) di comunicare meglio con la propria community. L’obiettivo della app MyNet è ottimizzare i processi interni e valorizzare l’attenzione alle persone in particolare quando l’azienda crede nel capitale umano e relazionale.
Sono numerose le funzionalità previste: dalla condivisione delle informazioni in modo veloce e sostenibile alla raccolta di opinioni e suggerimenti attraverso questionari personalizzati che favoriscano il coinvolgimento nei processi decisionali. Ma anche l’organizzazione di incontri oppure la gestione della documentazione facilmente consultabile grazie alla app.
Uno strumento che rende possibile ottimizzare i processi e ridurre i costi di gestione delle persone.

Cosa c’è di nuovo
MyNet ha deciso di offrire agli Enti del Terzo Settore l’uso gratuito della app per consentire anche a queste realtà di disporre di una tecnologia che può favorire il rapporto con gli stakeholder e migliorare i propri risultati.

Pirelli e i materiali naturali

Pirelli continua il percorso verso lo sviluppo sostenibile rinnovando processi e prodotti. L’azienda da anni è impegnata per ridurre le emissioni ma anche per trovare nuovi materiali sempre più sostenibili e sicuri. Un impegno che vede necessariamente l’ingaggio di una catena di fornitura molto articolata e certamente non facile da coinvolgere.
Nei suoi laboratori Pirelli sperimenta materiali innovativi che vanno ben oltre la gomma naturale come, per esempio, la silice che deriva dalla lolla di riso. La lolla di riso – l’involucro esterno del chicco che costituisce il 20% del riso grezzo – è un importante sotto-prodotto di questa coltivazione ed è disponibile in quantità rilevanti in molte zone del mondo dove non viene ancora pienamente valorizzata. Grazie agli investimenti in ricerca Pirelli ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo di questa tecnologia che mette in pratica i principi dell’economia circolare.

Cosa c’è di nuovo
Interessante l’idea di documentare attraverso la fotografia la ricerca dei nuovi materiali: un modo per fare cultura e per far crescere la consapevolezza che si può cambiare il modo di produrre…