ZORDAN e la sustainabeauty

Zordan è un’azienda con sede a Valdagno, in provincia di Vicenza, che da anni si occupa della lavorazione del legno ed è specializzata nella realizzazione di spazi commerciali in particolare per brand del lusso.
Interessante l’idea di creare sustainabeauty, una nuova parola che descrive la visione di sostenibilità dell’impresa. Nel sito si spiega la nascita di questo neologismo: “la bellezza deve essere sostenibile per preservare la bellezza. Un circolo virtuoso che abbiamo deciso di sostenere adottando una strategia di sostenibilità che ispira tutte le nostre scelte. Un’idea di sostenibilità che non può fare a meno della bellezza, e un’idea di bellezza che non può fare a meno della sostenibilità”.
In modo coerente con queste affermazioni è stata di recente inaugurata una nuova sede che si integra con il paesaggio circostante: la scelta di non recintare la proprietà vuole sottolineare l’attenzione all’ambiente e la volontà di inserire l’edificio in modo armonico con l’area collinare dove è collocato.
Naturalmente grande attenzione è stata data al risparmio: l’edificio è progettato per ridurre del 45% l’utilizzo di acqua indoor e del 74,6% il consumo energetico. La climatizzazione è ad aria con apparecchiature integrate alla struttura degli ambienti.
Zordan è presente al MUSE di Trento dove l’azienda ha creato un’installazione che visualizza come in ogni fase del processo di realizzazione dei progetti luxury retail viene data attenzione ad ogni dettaglio, nell’ottica di valutarne la sostenibilità e di mettere in atto le azioni necessarie per raggiungere l’impatto ZERO.

Cosa c’è di nuovo
Zordan ha deciso di creare il museo aziendale negli stessi spazi dove si realizza la produzione e dove sono presenti anche gli uffici. Una buona idea!

Etifor e la misurazione d’impatto

Etifor è una PMI innovativa con sede a Padova che offre servizi alle organizzazioni che intendono valorizzare la propria sostenibilità. Etifor – il primo spin-off dell’Università di Padova a ottenere la certificazione B Corp – accompagna le imprese in programmi che vanno dalle filiere forestali al turismo rigenerativo per massimizzare gli impatti positivi su natura e persone.
Etifor crede nell’importanza di misurare l’impatto generato con le proprie attività. Sul suo sito l’organizzazione dichiara infatti di voler “tenere traccia dei risultati dei nostri progetti per essere stimolati a fare ancora di più”.
L’azienda, che ha triplicato il fatturato negli ultimi 3 anni, ha investito molte risorse anche per migliorare il benessere delle proprie persone. Etifor ha una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata e ha messo in campo diverse iniziative: dalla partecipazione dei dipendenti al CdA all’apertura di uno sportello per il benessere psicologico, oltre naturalmente a incentivi di tipo economico. Interessante anche l’assunzione di un Good Vibe Manager, una figura professionale che risolve i conflitti facendo sorridere le persone.

Cosa c’è di nuovo
In un momento in cui si discute molto di valutazione d’impatto Etifor offre al mercato strumenti per misurare i benefici economici, ambientali e sociali di strategie di sostenibilità. Per molte organizzazioni questa misurazione rappresenta un asset strategico.

CDA e la felicità in azienda

La felicità in azienda può sembrare un obiettivo troppo difficile da perseguire quando non addirittura una scelta utopica. Ma non è così: cresce il numero delle organizzazioni di differenti dimensioni e di settori diversi che si impegnano per cercare di migliorare il benessere e la felicità dei propri collaboratori.
Un esempio concreto è CDA, una PMI friulana che opera nel settore vending, i distributori automatici di cibi e bevande, e che da tempo ha fatto della sostenibilità un driver strategico. Da qualche tempo CDA ha al proprio interno un Chief Happiness Officer, un manager della felicità.
Si tratta di una figura professionale che ha il compito di creare organizzazioni positive e di implementare la felicità aziendale attivando un processo di cambiamento dell’organizzazione. Come riesce a farlo? Attraverso un approccio integrato che stimola il dialogo tra processi organizzativi, comportamenti e cultura aziendale. La finalità è generare coerenza facendo del benessere delle persone il centro della strategia organizzativa.
Il Chief Happiness Officer è di fatto un complexity thinker, un professionista che ha una profonda comprensione dei sistemi sociali e uno sguardo attento agli scenari futuri. Un professionista che si è formato e certificato studiando i principi della Scienza della Felicità.

Cosa c’è di nuovo
Molte imprese, anche di medio-piccole dimensioni, sono consapevoli che il benessere delle proprie persone è fondamentale il successo dell’organizzazione. Definire e mettere in atto una strategia di sostenibilità migliora l’ingaggio del pubblico interno con risultati positivi anche per il business.
Ai fedelissimi che seguono da anni il mio blog chiedo di segnalare nuovi casi che, come questo, possono essere di ispirazione per altre PMI…

Winterswijk e la sostenibilità

Winterswijk, città olandese con circa 29.000 abitanti, ha ricevuto con Valongo, città del Portogallo, il premio Foglia verde 2022.
Il premio di 200.000 euro viene ogni anno messo in palio dalla Unione Europea ed è destinato alle città con una popolazione tra 20.000 e 100.000 abitanti.
Winterswijk è stata valutata positivamente per il basso livello di inquinamento e per la qualità della vita che l’amministrazione garantisce ai suoi abitanti. La città, che ha parchi naturali e monumenti storici, è molto attenta alla cura delle strade, dei palazzi e delle piazze. Come in molte altre città olandesi è diffuso l’uso delle biciclette e di mezzi di mobilità sostenibile.

Cosa c’è di nuovo
Winterswijk è una città abbastanza piccola ed è forse più facile prevenire l’inquinamento e avere cura dei beni comuni. Ma questo nulla toglie al merito dell’amministrazione locale che in questi anni ha garantito una corretta gestione delle risorse e ha messo la sostenibilità al centro delle proprie strategie.