Generali e “Ora di futuro”

Nei giorni scorsi sono stati presentati i risultati del secondo Osservatorio Ora di futuro, iniziativa realizzata da Generali e Fondazione The Human Safety Net che coinvolge insegnanti, scuole primarie e associazioni del Terzo Settore di tutta Italia.
Il progetto nasce per essere al fianco delle famiglie, in particolare fragili, con bambini da 0 a 6 anni e si incentra sull’educazione attraverso il gioco per sviluppare la capacità di fare scelte responsabili.
Nel 2020, a causa del Covid, l’iniziativa non ha potuto essere gestita nelle scuole e nei centri Ora di futuro: è stato quindi necessario prevedere azioni diverse rimodellando il progetto per rispondere a nuove necessità.
I dati raccolti dall’Osservatorio in questa edizione non potevano che far emergere le criticità causate dall’emergenza sanitaria su bambini, famiglie, scuole e associazioni. I risultati hanno messo in evidenza un pensiero che è sempre più condiviso: la scuola deve essere in presenza, tecnologica e laboratoriale. Lo hanno detto i 50.000 bambini di 3.500 classi di 3°, 4° e 5° elementare ascoltati durante il lockdown.
La necessità di essere ascoltati e aiutati per superare il senso di solitudine e isolamento è emersa anche dalle 1.300 famiglie fragili che frequentano i centri Ora di Futuro in tutta Italia.
Il pensiero di insegnanti e famiglie nell’analisi dell’impatto sociale di Ora di Futuro, realizzata per la prima volta da Tiresia del Politecnico di Milano, ha messo in luce l’importanza del rapporto scuola-famiglia per una didattica digitale efficace e la centralità della relazione umana va oltre lo schermo. Ora di Futuro prosegue: al via la terza edizione a cui le scuole possono, come sempre, aderire gratuitamente.

Cosa c’è di nuovo
L’edizione 2020 ha messo al centro il pensiero dei bambini che non sempre viene considerato come sarebbe invece necessario. Ascolto, condivisione, solidarietà sono le parole chiave di questa iniziativa che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, il ruolo sociale delle imprese.

Tetti verdi a Milano

Milano sempre più verde? L’Amministrazione comunale ha lanciato nei giorni scorsi un bando per selezionare 10 soggetti che intendono realizzare coperture verdi nei propri edifici attraverso un percorso di co-progettazione, implementazione e monitoraggio delle soluzioni verdi secondo gli obiettivi del progetto CLEVER Cities. I 10 soggetti potranno avvalersi di un supporto progettuale grazie alle risorse messe a disposizione da CLEVER Cities, un progetto finanziato dalla Commissione europea che vede Milano in prima fila con Londra e Amburgo.
Ogni città può scegliere partner pubblici e privati: a Milano i soggetti coinvolti sono insieme al Comune, AMAT, Ambiente Italia, Fondazione Politecnico e Politecnico di Milano, Cooperativa Eliante, RFI e Italferr, WWF.
Il supporto consiste in un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 7.000 euro. Nel caso in cui le domande pervenute e selezionate siano inferiori a 10, il finanziamento per il supporto progettuale potrà essere superiore a 7.000 euro, fino comunque alla copertura dei costi di progettazione, fino alla copertura massima di 70.000 euro.

Cosa c’è di nuovo
Continuano le azioni concrete per rendere Milano più sostenibile: alle importanti iniziative realizzate negli ultimi anni (come per esempio la biblioteca degli alberi) si aggiungono sempre nuove proposte. CLEVER Cities è una di queste e si inserisce nelle diverse iniziative in atto: tra le altre il Piano Aria Clima e il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile.