BB LINE e l’impegno per la sostenibilità

BB LINE è un’impresa con sede in provincia di Bergamo specializzata nella produzione di accessori per tendaggi. L’azienda, nata nel 1969, è impegnata da anni nell’innovazione nella lavorazione del legno e investe nella ricerca di dettagli che rendano la casa più accogliente ma anche più sostenibile.
Tra le azioni concrete che vanno in questo senso, la certificazione FSC dei prodotti che assicura la provenienza del legno utilizzato, e il sistema di verniciatura ecologico che risolve il problema dell’uso di vernici non sostenibili.
Molto impegno nello studio della confezione: anche per questo BB Line ha conquistato nel 2023 per la nona volta il “Bando CONAI per l’Ecodesign degli Imballaggi nell’Economia Circolare” destinato a premiare progetti che migliorano i packaging utilizzati per il confezionamento dei prodotti. Un percorso verso lo sviluppo sostenibile grazie al quale l’azienda si sta avvicinando sempre di più all’obiettivo di eliminare completamente la plastica dalle confezioni dei propri prodotti.

Cosa c’è di nuovo
L’impegno per migliorare etichette e confezioni è un percorso che per BB LINE continua nel tempo. In generale cresce per fortuna il numero di imprese che studiano tipologie di imballo in grado di ridurre l’impatto ambientale.

Il Vespaio, creatività e sostenibilità

Da anni ilVespaio promuove l’economia circolare in modo concreto. Questo network di professionisti impegnati nell’ecodesign – creativi, ricercatori ed educatori – progetta e gestisce iniziative educative rivolte ad un pubblico ampio anche se con un’attenzione particolare ai bambini.
ilVespaio analizza scarti di produzione aziendale o rifiuti di eventi, e li trasforma in nuovi prodotti o nuovi allestimenti. Ogni occasione è utile per sensibilizzare le persone: dalle mostre interattive per le scuole agli eventi all’aperto. Ma anche workshop, progetti digital, video didattici, murales.
Nelle ultime edizioni del Salone della CSR, ilVespaio ha progettato diverse iniziative che sono state sempre apprezzate dai partecipanti.
In questi anni ilVespaio si è concentrato molto sul tema della lotta alla plastica: sono state realizzate alcune macchine in grado di tritare gli imballaggi raccolti e trasformarli in oggetti di plastica riciclata.

Cosa c’è di nuovo
Interessante la scelta del nome che fa riferimento alla natura ed esprime dinamismo e caos creativo. Le vespe sono insetti considerati dall’uomo inutili e fastidiosi, ma sono importanti per l’impollinazione. Al contrario delle api, non si fanno addomesticare e anzi sfruttano solai e sottotetti per creare il loro nido.

Pescaria

L’ospite di questa settimana è Domingo Iudice, uno dei cofondatori di Pescaria, fast food “marinaro” nato in Puglia.

Ciao Domingo e benvenuto sul mio blog.  Da chi è partita l’idea di Pescaria?
Ciao, grazie per l’ospitalità! Pescaria è un’idea spontanea, nata tra amici durante una sera d’estate a Polignano. Ci siamo detti: facciamo qualcosa di diverso, non il solito ristorante di pesce ma un fast food di altissima qualità, a base di pesce. Il discorso filava, c’ero io – con l’agenzia di marketing Brainpull – e il pescatore, Bartolo L’abbate. Abbiamo subito fatto un sopralluogo in quello che di lì a poco sarebbe diventato il nostro primo locale. Nel frattempo è arrivato lo chef Lucio Mele (che studia ogni singolo panino), insieme abbiamo inaugurato Pescaria a maggio 2015 nel centro storico di Polignano, a due passi dal mare. Durante il primo mese, in 70 mq abbiamo preparato più di 3000 panini. C’è un’altra cosa a cui teniamo tanto: il nostro nome, Pescaria, è stato scelto da oltre 300 persone su Facebook, coinvolte in un sondaggio pochi mesi prima dell’apertura. Ora abbiamo un locale più grande a Polignano e due a Milano. Non escludo che ne arrivino altri, nelle principali città italiane, nel corso di quest’anno.

Quali sono le caratteristiche che fanno di Pescaria una proposta “diversa”?
Pescaria è un fast food “puro”: ordini in cassa e ti accomodi in uno dei posti disponibili. C’è il social table, i nostri camerieri-runner gridano (per scelta) il numero di comanda e consegnano i panini, preparati al momento e con pesce freschissimo. Abbiamo deciso di comunicare in un modo semplice, diretto, spontaneo: tutti possono raccontare la loro esperienza a Pescaria, senza fronzoli, così com’è.

Ci racconti in poche parole un’iniziativa sociale che ti rende particolarmente orgoglioso?
Siamo uno dei primi locali in Italia ad essere completamente plastic free in tutte le sedi, a Polignano e a Milano. Abbiamo cominciato a pensarci in estate e ci siamo messi subito al lavoro, non volevamo perdere tempo. Prima abbiamo coinvolto cittadini e volontari in iniziative di pulizia della costa, poi abbiamo eliminato la plastica monouso e da dicembre 2018 usiamo solo bicchieri, posate, cannucce in PLA, materiale derivato dal mais, simile alla plastica ma 100% compostabile. Pescaria Plastic Free è qualcosa di più grande, è un progetto pensato per tutti i ristoratori che hanno voglia di seguire il nostro esempio. Abbiamo anche aderito a Cucinare per Ricominciare, progetto di integrazione lavorativa e accoglienza rivolto ai rifugiati e ai migranti, realizzato da Panino Giusto e AVSI.

Sei un portavoce dell’Advisory Board dell’Accademia del Panino Italiano. Ci spieghi meglio qual è il tuo ruolo?
L’Accademia del Panino Italiano è un ente senza scopo di lucro, una Fondazione che ha l’obiettivo di tutelare l’identità del panino italiano per diffonderlo in tutto il mondo, attraverso iniziative che promuovono e raccontano l’autenticità del panino che noi consideriamo un vettore della cultura enogastronomica italiana. L’Advisory Board, nello specifico, agisce da organo decisionale in tutta una serie di processi, come la validazione dei programmi e delle attività di promozione, tra cui il processo di certificazione del Panino Italiano, che attraverso tre requisiti (maestria, creatività, territorio) permette di certificare la qualità del prodotto. Tutte queste attività – tra le altre cose – offrono agli utenti di tutto il mondo la possibilità di poter facilmente trovare il panino italiano più vicino a loro.

Programmi per il futuro?
Abbiamo in mente di portare la filosofia di Pescaria – quindi un pezzo di Puglia – in tutte le principali città italiane coinvolgendo la comunità entusiasta che ci ruota attorno. È qualcosa che potrebbe succedere davvero in pochissimo tempo!

Plastic Whale

Si chiama Plastic Whale e ha scopo di ripulire le acque delle città dalla plastica: succede nei canali di Amsterdam ma anche nel porto di Rotterdam e presto in altre aree del Nord Europa.
Plastic Whale  nasce dall’idea è di Marius Smit che ha fondato un’impresa sociale con una missione: liberare le acque del mondo dalla plastica e creare valore dai rifiuti.
Partita nel 2011 con la realizzazione di una imbarcazione costruita con rifiuti di plastica, oggi Plastic Whale ha una flotta di dieci barche che navigano per recuperare bottiglie, tappi, sacchetti che galleggiano sulle acque dei canali e nei porti delle città.
E per cercare di recuperare più plastica possibile, ad Amsterdam hanno pensato di coinvolgere anche i turisti: la pesca della plastica è stata inserita alla lista delle cose da fare in città. In compagnia di un olandese i turisti hanno la possibilità di percorre i famosi canali per raccogliere rifiuti di plastica che saranno poi trasformati in barche e mobili di design. Come, per esempio, tavoli, sedie, lampade, pannelli acustici tutti realizzati con la plastica raccolta dai canali della città olandese.

Cosa c’è di nuovo
Prosegue il percorso verso la sostenibilità di molte città del Nord Europa che sono state tra le prime a coinvolgere le persone in attività a favore dell’ambiente.