Roseto Valfortore e la comunità energetica

Roseto Valfortore è un comune di circa 1.000 abitanti in provincia di Foggia (che fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”) è un esempio di come si può dare vita a una comunità energetica con il coinvolgimento dei cittadini.
Il 6 luglio, dopo il via libera di E-Distribuzione, è nata ufficialmente la comunità energetica di Roseto Valfortore composta da cittadini produttori e consumatori che potrà aumentare annualmente la quota di energia rinnovabile prodotta e/o consumata, portandola entro tre anni al 100% o più del totale.
La storia di questa iniziativa parte circa 10 anni fa con due turbine eoliche e una nuova forma di società energetica, in parte pubblica e in parte privata. Il piccolo parco eolico, inaugurato nel 2012 ed è ancora funzionante è stato l’inizio di questo percorso. Il nuovo progetto prevede 4 fasi.
La fase 1, già avviata, consiste nella trasformazione di edifici residenziali e vecchi opifici da “consumer” a “prosumer” e nell’installazione di pannelli fotovoltaici da parte di ogni persona della comunità. L’autoconsumo da fonti rinnovabili arriva al 35%.
Nella fase 2 verranno installati più smart meter e nano grid (sensori intelligenti e piccoli sistemi di alimentazione elettrica) per raggiungere l’autoconsumo del 75%. Nella fase 3 verranno realizzati impianti comunitari per raggiungere un consumo energetico del 100%, destinando l’eventuale eccedenza di energia alla vendita. La fase 4 prevede l’estensione della comunità energetica a tutto il territorio circostante.
Questo piccolo paese sta cercando di costruire un modello per lo sviluppo locale auto-sostenibile che si basa sulla valorizzazione di tutte le risorse del territorio: persone, fonti di energia alternativa, cultura.

Cosa c’è di nuovo

I piccoli borghi come Roseto Valfortore possono essere laboratori per start up e tecnologie innovative. Un esempio verso la transizione ecologica che può essere imitato.

 

Enel Green Power Perù

Quando la tecnologia è “amica” della sostenibilità: è il caso di un impianto di trattamento delle acque reflue basato su nanotecnologie realizzato da Enel Green Power in Perù. Un sistema, unico nel suo genere tra gli impianti di Enel, in grado di trattare il 100% dell’acqua utilizzata nella costruzione del più grande progetto eolico nel Paese sudamericano.
L’iniziativa, avviata nel cantiere del parco eolico Wayra I a Marcona nella regione di Ica, permetterà a Enel di riutilizzare l’acqua evitando emissioni di CO2. Il nuovo impianto filtra le acque reflue tramite una serie di membrane che consente ai batteri di depurare l’acqua in modo naturale. Fino al completamento di Wayra I, previsto nella prima metà del 2018, il nuovo impianto di trattamento consentirà quindi di ridurre sensibilmente l’utilizzo di acqua in loco e di ridurre anche il numero di veicoli a motore per la rimozione del fango.
L’impianto di trattamento delle acque (unico impianto nel suo genere in America Latina) è mobile: potrà quindi essere spostato verso altri cantieri dopo il completamento di Wayra I.

Cosa c’è di nuovo
La tecnologia innovativa introdotta nel parco eolico in Perù è un esempio dell’impegno di Enel Green Power per lo sviluppo di un modello di “cantiere sostenibile”. Inoltre l’impresa potrà valutare l’impatto sociale e ambientale dell’iniziativa in una logica di economia circolare. La ricerca di soluzioni che possano contribuire alla creazione di valore condiviso tra comunità e azienda continua…