Ecco la tesi n° 13 del mio libro Comunicazione e sostenibilità – 20 tesi per il futuro edito da Egea.
Parlare di sostenibilità anche agli investitori di Luca Testoni, giornalista, cofondatore e direttore ETicaNews.
Nell’ambito della sostenibilità, la comunicazione diventa engagement. Diventa cruciale, perciò, individuare gli stakeholder con i quali condividere gli obiettivi. Tra questi, c’è una tipologia di soggetti fino oggi sottovalutata: gli investitori.
Non solo, infatti, esiste una finanza Sri (Socially responsible investing) ma comincia ad assumere dimensioni mainstream. Da chi è composta questa finanza Sri? Certo, ci sono gli operatori professionali (i gestori e i broker, per semplificare) a caccia di occasioni a prescindere dai valori sottostanti. Ma dietro a chi gioca in Borsa, ci sono i committenti (cioè i proprietari delle risorse investite). E qui la sostenibilità ha già convinto i grandi fondi pensione così come la molteplicità dei piccoli investitori: un universo trasversale che chiede conto ai gestori del proprio operato Sri.
Coinvolgere i soggetti che detengono le risorse (anche le piccole risorse: si ricordi la moltitudine di micro-disinvestimenti dall’oil), significa, per un’azienda, avere il supporto economico per strategie, come quelle ad alta responsabilità sociale, che impongono spesso maggiori investimenti nel breve periodo. Ma, soprattutto, significa stringere l’engagement dell’investitore sul medio lungo periodo.
L’investitore Sri è un portatore di interesse che ha deciso di rischiare del suo su un progetto, poiché quest’ultimo promette di creare valore futuro (sennò non sarebbe un investimento, ma un’elargizione). Questa scommessa responsabile è uno degli engagement più concreti e rappresentativi che si possano raggiungere.