Terna e la Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità

Nei giorni scorsi Terna ha comunicato la decisione di contribuire allo sviluppo del programma di attività della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità/Venice Sustainability Foundation in due degli ambiti di intervento: la transizione energetica e ambientale e Venezia Città Campus.
L’obiettivo è dotare la città di un modello di sviluppo moderno, efficiente, sostenibile: il contributo di Terna sarà quindi relativo all’innovazione in un settore chiave come quello energetico.
La Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità/Venice Sustainability Foundation (FVCMS/VSF) è stata costituita a marzo 2022 con un obiettivo ambizioso: realizzare un nuovo modello di sostenibilità per la città e il suo territorio che permetta di migliorare l’esperienza di fruizione (residenziale, lavorativa, turistica) che per secoli hanno reso Venezia un luogo senza eguali. La Fondazione è composta da un partenariato articolato formato dagli enti territoriali regionali e locali, le principali istituzioni culturali e accademiche veneziane e un gruppo di grandi imprese interessate allo sviluppo sostenibile dell’area veneziana. Soci fondatori sono: Regione del Veneto, Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, Università IUAV di Venezia, Accademia delle Belle Arti, Conservatorio di musica Benedetto Marcello, Fondazione Cini, Confindustria Veneto, Snam, Eni, Enel Italia, Generali, Boston Consulting Group.
A questi importanti attori si affianca Terna che avrà il compito di collaborare alla realizzazione di progetti per rendere Venezia una città verde, in un’ottica di preservazione ma anche di miglioramento ambientale.

Cosa c’è di nuovo
Le città hanno un ruolo sempre più importante per ridurre le emissioni di gas serra e a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Una città “speciale” come Venezia può essere un esempio per molte altre realtà. Un interessante esempio di partenariato pubblico/privato.

San Francisco e l’efficienza energetica

La città è un sistema complesso caratterizzato da un processo di mutamento continuo dove è necessario sperimentare se si vogliono trovare soluzioni innovative finalizzate alla riduzione dei consumi di energia e di una risorsa preziosa come l’acqua.
Negli Stati Uniti la città di San Francisco ha investito molto in questi anni nell’innovazione tecnologica per migliorare l’efficienza energetica degli immobili.
L’amministrazione locale da tempo impone di installare sui tetti dei nuovi edifici un impianto fotovoltaico ed entro il 2025 la città sarà 100 per cento rinnovabile.
Un intervento interessante è la realizzazione del building dove ha sede il quartier generale della Commissione Lavori Pubblici di San Francisco (San Francisco Public Utilities Commission Headquarters – SFPUC) che ha raggiunto importanti obiettivi di efficienza energetica e ha ottenuto la certificazione LEED Platinum.
Grande attenzione anche alla riduzione del consumo di acqua: alcune soluzioni innovative permettono di soddisfare il 100% della richiesta idrica per i servizi igienici, immagazzinando circa 5.000 tonnellate d’acqua al giorno che provengono dal recupero e trattamento delle acque grigie e nere. Il sistema prevede anche un bacino di raccolta per l’acqua piovana da 250.000 litri all’anno. In questo modo il consumo medio giornaliero d’acqua di ciascun occupante del green building di San Francisco si è ridotto da 12 litri a meno di 5 litri.

Cosa c’è di nuovo
Una città è un ecosistema dove anche i progetti di riqualificazione e di efficienza energetica devono essere pensati per portare benefici all’amministrazione pubblica ma soprattutto per alla comunità e alle persone.

Varese e la riqualificazione energetica

A Varese l’impegno verso la trasformazione ecologica sta facendo passi avanti in particolare per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici. L’amministrazione comunale ha affidato a Siram Veolia, operatore di servizi per la gestione integrata, un piano di ammodernamento energetico e tecnologico della città.
È stato siglato nei giorni scorsi un Partenariato Pubblico Privato ventennale, per un valore complessivo di 35 milioni di euro, che prevede la riqualificazione energetica e la gestione di 110 edifici: il 74% sono scuole, l’11% uffici, il 15% impianti sportivi, biblioteche e magazzini. Tante le soluzioni di efficienza energetica e tecnologica previste: dalla gestione e manutenzione degli impianti ai lavori di adeguamento normativo, fino a servizi complementari e innovativi come il monitoraggio energetico con sistemi di telecontrollo, attività di sensibilizzazione ai consumi e l’installazione di sonde per monitorare la qualità dell’aria degli ambienti interni. 

Cosa c’è di nuovo
Il progetto di collaborazione prevede per Siram Veolia il raggiungimento di precisi obiettivi di saving energetico che consentiranno di ridurre la CO2 di oltre 508 tonnellate l’anno, l’equivalente di 4.000 automobili in meno in circolazione e corrispondente ad una piantumazione di 10.160 alberi.

Chiari e l’efficienza energetica

Il comune di Chiari, in provincia di Brescia, ha scelto di impegnarsi per rendere più sostenibili dal punto di vista energico alcuni edifici pubblici. Le tecnologie utilizzate per raggiungere l’obiettivo sono state relamping a LED, building automation, impianto fotovoltaico e smart building.
In un periodo di tempo relativamente breve l’amministrazione comunale ha proceduto alla trasformazione di tre edifici scolastici in NZEB (Near Zero Energy Building), dando vita a un nuovo grande polo scolastico all’avanguardia sotto diversi punti di vista. Una scelta che garantisce benefici ai cittadini e ai lavoratori dell’ente pubblico ma anche all’amministrazione comunale.
Per esempio, consente un significativo risparmio energetico (vengono utilizzati sistemi e tecnologie per l’efficienza energetica) e un importante risparmio economico sia nella fase di attuazione (grazie agli incentivi del Conto Termico Chiari ha ottenuto la cifra record di tre milioni di euro) sia nella fase di gestione. Un passo avanti verso la sostenibilità ambientale grazie all’uso di materiali sostenibili e fonti rinnovabili.

Cosa c’è di nuovo
Chiari è un esempio di come la riqualificazione energetica degli edifici può essere uno dei mezzi a disposizione della PA per trasformare le città in realtà più smart valorizzando nello stesso tempo il patrimonio immobiliare pubblico.

SMARTCASE, un esempio di sostenibilità

La buona notizia di questa settimana arriva da Benevento: durante la terza tappa de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale si è parlato del progetto nZEB, nearly Zero Energy Building, realizzato dall’Università del Sannio con la collaborazione di Stress.
L’iniziativa nasce per dimostrare in scala reale il risultato della ricerca Smart Case: settantuno metri quadri, tecnologia a pannelli X-Lam con isolamento in fibra di legno, un impianto di climatizzazione costituito da un’unità in pompa di calore che copre le esigenze di riscaldamento, raffreddamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione meccanica con recupero termodinamico e filtrazione elettronica. L’edificio sperimentale nZEB fornisce risposte innovative alle mutate condizioni contemporanee dell’abitare sul piano dell’architettura, della tecnologia, degli impianti, degli ambienti. Si basa su strategie progettuali orientate alla sostenibilità, alla riduzione dei consumi energetici, all’ottimizzazione del sistema involucro-impianti. Ed è anche intelligente: l’abitazione è completamente monitorata attraverso avanzate tecnologie domotiche con l’obiettivo sia di fornire agli occupanti strumenti per la fruizione ottimale degli ambienti, sia di configurare un Living Lab per il monitoraggio dettagliato delle prestazioni energetiche e ambientali. Il cuore del sistema è un hub controllabile da remoto via web o mediante una applicazione per smartphone con cui è possibile aprire e chiudere serrature e serramenti, comandare spegnimento ed accensione di luci e prese elettriche, controllare sensori di temperatura, umidità e sensori anti-allagamento, gestire l’impianto di climatizzazione e di illuminazione in funzione delle condizioni climatiche esterne e delle previsioni meteo. Un passo avanti verso uno sviluppo che deve essere sempre più sostenibile.

Cosa c’è di nuovo
Si tratta di uno dei primi test del genere in Italia meridionale, che consentirà di mettere a sistema innovative metodologie progettuali, costruttive e impiantistiche. L’edificio, oltre ad essere una testimonianza dei risultati del progetto, costituisce un asset significativo per il territorio campano e potrà essere utilizzato come volano per ulteriori progetti di ricerca in tema di efficienza energetica in edilizia in climi mediterranei.