UMMY per il benessere in azienda

Ummy è una start up con sede a Torino creata da tre giovani che hanno cercato di trovare una soluzione tecnologica per rendere i luoghi di lavoro più inclusivi e resilienti.
L’obiettivo di Ummy (che è anche il nome di una app) è migliorare il coinvolgimento dei collaboratori: grazie a questa piattaforma che utilizza intelligenza artificiale le imprese possono verificare il benessere psicologico ed emotivo dei lavoratori e cercare di ridurre il livello di stress. Un modo nuovo per le aziende che hanno fatto della sostenibilità sociale un punto di forza e vogliono creare ambienti lavorativi sempre più positivi.
La piattaforma monitora e analizza fattori ambientali e relazionali, consente alle persone di comunicare il proprio stato d’animo, individua le aree di difficoltà nei processi lavorativi, fornisce consigli, svolge analisi di clima, prevede le dimissioni in tempo reale.
L’impatto di Ummy viene monitorato attraverso una serie di indicatori, tra cui il tasso di engagement dei dipendenti, il grado di soddisfazione lavorativa, l’adozione di comportamenti sostenibili e il rispetto di politiche aziendali che hanno a cuore il benessere dei dipendenti.

Cosa c’è di nuovo
UMMY rappresenta un esempio di come innovazione tecnologica e sostenibilità possono unirsi per migliorare il benessere delle persone. E per migliorare anche i risultati delle imprese.

(RI)GENERIAMO, un nuovo modo di “fare impresa”

Oggi nel mio blog mi fa piacere dedicare uno spazio a (RI)GENERIAMO , un’impresa davvero speciale nata dalla volontà di diversi attori: la Cooperativa Sociale Agricoltura Capodarco, l’Associazione Bricolage del Cuore, l’impresa sociale ConVoi Lavoro, la Cooperativa Liberitutti e l’agenzia Abile Job.
Questa nuova realtà intende sviluppare progetti di innovazione sociale per contrastare la povertà abitativa ma non solo. Nel sito si legge: Differenti per storie ed organizzazione ma simili nell’essere “imprenditori”. Sognatori che pensano a un mercato generativo e a relazioni umane che lo trascendono, fatte di reciprocità e gratuità.
Ecco alcuni esempi delle attività realizzate: la produzione con distribuzione su Roma di piante aromatiche attraverso VivaIO, un progetto con ragazzi con disabilità mentale e soggetti psichiatrici gestito dalla Cooperativa Capodarco; Nidò, un progetto di sartoria sociale promosso dalla Cooperativa Sociale Liberitutti impegnati in progetti di accoglienza per donne richiedenti asilo e rifugiate e Made in Carcere; FormidAbili. un progetto pilota sull’inclusione lavorativa di persone vulnerabili all’interno dei Negozi, dei Makers Caffè o per la cura delle aree verdi di Leroy Merlin.
Già Società Benefit, a marzo 2022 (RI)GENERIAMO ha ottenuto la certificazione B Corp.

 

Cosa c’è di nuovo
L’idea stessa da cui nasce (RI)GENERIAMO è un esempio di innovazione sociale e di organizzazione ibrida. L’obiettivo è essere non solo un’azienda “buona” ma di andare oltre per diventare un’organizzazione “brava”, capace cioè di trasformare il modo stesso di fare impresa e di avviare un precesso generativo.

Il Vespaio, creatività e sostenibilità

Da anni ilVespaio promuove l’economia circolare in modo concreto. Questo network di professionisti impegnati nell’ecodesign – creativi, ricercatori ed educatori – progetta e gestisce iniziative educative rivolte ad un pubblico ampio anche se con un’attenzione particolare ai bambini.
ilVespaio analizza scarti di produzione aziendale o rifiuti di eventi, e li trasforma in nuovi prodotti o nuovi allestimenti. Ogni occasione è utile per sensibilizzare le persone: dalle mostre interattive per le scuole agli eventi all’aperto. Ma anche workshop, progetti digital, video didattici, murales.
Nelle ultime edizioni del Salone della CSR, ilVespaio ha progettato diverse iniziative che sono state sempre apprezzate dai partecipanti.
In questi anni ilVespaio si è concentrato molto sul tema della lotta alla plastica: sono state realizzate alcune macchine in grado di tritare gli imballaggi raccolti e trasformarli in oggetti di plastica riciclata.

Cosa c’è di nuovo
Interessante la scelta del nome che fa riferimento alla natura ed esprime dinamismo e caos creativo. Le vespe sono insetti considerati dall’uomo inutili e fastidiosi, ma sono importanti per l’impollinazione. Al contrario delle api, non si fanno addomesticare e anzi sfruttano solai e sottotetti per creare il loro nido.

CUBBIT

La storia di Cubbit, una piccola azienda di Bologna, è molto particolare: l’idea dalla quale sono partiti i suoi fondatori è rendere più sostenibile la gestione dei dati. Nata nel 2016 da quattro studenti universitari, Cubbit è oggi il primo provider europeo di cloud storage geo-distribuito.
Grazie alla sua tecnologia, garantisce la sicurezza e la sovranità dei dati dei clienti, riducendo i costi, i cyber risks e le emissioni di CO2 rispetto al cloud tradizionale.
Secondo alcuni studi entro il 2026 le aziende triplicheranno la propria necessità di salvare dati non strutturati: anche per rispondere a questo mercato in rapida crescita Cubbit ha dato vita a Next Generation Cloud che apre l’era del cloud distribuito in Italia grazie anche al supporto di aziende che si sono unite al programma e sostengono la crescita di questa tecnologia. Queste aziende possono essere considerate pioniere nell’utilizzo di questo nuovo modello di cloud che sta emergendo e che è destinato a cambiare il modo in cui saranno salvati i dati in futuro.
Dal 2020 Cubbit ha distribuito i suoi prodotti a oltre cinquemila clienti in oltre 70 Paesi nel mondo e la sua rete distribuita protegge più di 35 milioni di documenti salvati. Un servizio importante anche per andare verso uno sviluppo sempre più sostenibile.

Cosa c’è di nuovo
Il sogno dei fondatori di Cubbit, restituire alle persone il controllo dei propri dati, si sta realizzando.

Vancouver, partecipazione e sostenibilità

Vancouver con il Greenest City 2020 Action Plan, si è data un obiettivo molto ambizioso: diventare la metropoli più ecosostenibile del mondo.
Già ora la città della British Columbia è all’avanguardia in diversi ambiti: oltre il 90% dell’energia viene prodotta da fonti rinnovabili, i palazzi di nuova costruzione sono tutti “carbon neutral”, il trasporto pubblico è gestito in modo innovativo, le piste ciclabili coprono 350 chilometri (un primato è la greenway di 28 km sul mare, il percorso sul lungomare ininterrotto più lungo del mondo).
Ma anche su altri fronti la città è un esempio da imitare. I cittadini partecipano alla vita della città: dalla collaborazione alle iniziative di pulizia dei quartieri alla gestione di orti comunitari. Oggi Vancouver è considerata la capitale mondiale degli orti urbani e delle fattorie in città.
Un obiettivo importante è anche arrivare ad essere entro il 2040 una città “ZERO WASTE”.

Cosa c’è di nuovo
Le emissioni di Vancouver sono tra le più basse del Nord America e lo skyline dei grattacieli è ispirato agli abeti Douglas, tipici della British Columbia, alti fino a cento metri.
Una città dove efficienza, risparmio e partecipazione sono parte di un unico progetto!