Way2Global, oltre la valutazione d’impatto

Inizia oggi una nuova rubrica dedicata in particolare ad alcune realtà che più di altre sono impegnate in un percorso verso la sostenibilità. L’obiettivo è far conoscere iniziative, progetti, esperienze positive che possono essere di ispirazione per altre imprese di piccole e medie dimensione.
Il primo post del 2023 è dedicato a Way2Global, una società che si occupa di traduzioni, che da anni crede nella sostenibilità e si impegna a diffonderne i valori.
Way2Global, oltre ad avere diverse certificazioni, ha un primato: è la prima società al mondo del suo settore nata come Benefit Corporation. Con le sue “traduzioni che uniscono” valorizza contenuti e comunicazione delle aziende e del Made in Italy all’estero e costruisce ponti oltre confini, lingue e culture facendosi agente di sostenibilità.
Way2Global, come tutte le Società Benefit, realizza la Valutazione d’impatto ma ha deciso di andare “oltre”: dal 2020 infatti pubblica il bilancio integrato, uno strumento di rendicontazione obbligatorio solo per le grandi imprese. Una PMI davvero speciale che crede in una sostenibilità realmente trasformativa e che si impegna a raccontare l’impatto generato dalla propria attività.

Cosa c’è di nuovo
La scelta di rendicontare in modo completo l’impatto ambientale e sociale è stata per questa azienda un’esperienza positiva. Quante PMI che hanno definito una strategia di sostenibilità potrebbero seguire l’esempio di Way2Global? Il blog darà spazio a nuove buone pratiche…

Local To You

L’ospite di questa settimana del mio blog è Lorenzo Sazzini di Local To You, una start up che opera nell’area bolognese.

Ciao Lorenzo e benvenuto sul mio blog. Local To You è nata nel 2016: da chi è partita l’idea?
Ciao Rossella e grazie dell’invito. Il nostro progetto nasce a Bologna dalla passione di tre cooperative sociali e del giovane Benedetto Linguerri che nel 2016 decidono di dare vita ad una piattaforma di e-commerce dove promuovere un’agricoltura sociale, biologica e locale e una spesa consapevole, responsabile e proattiva. Dopo pochi mesi insieme a me entra nella base sociale un importante gruppo cooperativo leader nel mercato dell’ortofrutta fresca per far crescere il progetto mettendo a disposizione le competenze maturate nel settore.

Local to You oggi riunisce alcune tra le migliori aziende agricole e cooperative sociali bolognesi, che si occupano dell’inclusione lavorativa di persone svantaggiate tramite attività agricole, con l’obiettivo di mettere a disposizione i migliori prodotti disponibili sul mercato e contribuire allo sviluppo economico e occupazionale del territorio, promuovendo la partecipazione di diversi attori in un modello innovativo di “welfare di filiera”.

Sul nostro sito si possono acquistare, con pochi click, prodotti di stagione freschi e trasformati di eccellenza e riceverli direttamente a casa propria dalle mani di chi li produce e diventare protagonista di questa piccola rivoluzione. Oltre alla consegna a domicilio abbiamo poi attivato gruppi di acquisto aziendali per le imprese più attente alle politiche di corporate welfare portando direttamente in ufficio la spesa e contribuendo alla conciliazione dei tempi vita/lavoro dei propri dipendenti. Sul lato b2b serviamo infine diversi negozi e alcuni tra i migliori ristoranti biologici della città.

La vostra azienda è certificata come “biologica”: quali sono i fattori di cui andate particolarmente orgogliosi?
La nostra azienda è certificata biologica e controlla ogni fornitore per garantire trasparenza e tracciabilità e un bundel di prodotti freschi e salutari ad un prezzo competitivo, grazie ai ridotti passaggi di intermediazione e al breve tempo tra la raccolta e la vendita.

La nostra piattaforma permette di scegliere prodotti di qualità e convenienti coltivati senza ricorso a sostanze chimiche di sintesi, valorizzando l’intero ecosistema agricolo e sfruttando la naturale fertilità del suolo riducendo al minimo gli impatti ambientali.

La sfida di Local To You è infatti quella di offrire un servizio eccellente inserendo nel processo lavorativo persone in difficoltà economico-sociali, garantendo un prodotto dalle proprietà organolettiche e nutritive eccellenti e ad alto impatto sociale, facendo dell’aspetto etico un vantaggio competitivo distintivo. Qualità, territorio ed etica sono tre parole chiave nella nostra mission!

In Local To You avete inserito alcune persone svantaggiate. Che tipo di problemi dovete affrontare?
Come si può vedere sul sito nella apposita pagina dove sono visibili i fornitori attuali più della metà sono cooperative sociali impegnate ogni giorno nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e a rischio marginalizzazione sociale, come disabili, ex-tossicodipendenti, richiedenti asilo.

Grazie al nostro progetto che sostiene, aggrega e organizza la filiera combinando tra loro processi di innovazione tecnologica e sociale è stato possibile coltivare più di 103 ettari (di cui 13 pubblici) e attivare 23 inserimenti lavorativi di persone a bassa contrattualità di cui 8 migranti richiedenti asilo, promuovendo processi inclusivi e di autonomia personale e l’integrazione nelle comunità di cui fanno parte.

Siete diventati una Benefit Corporation: qual è stato il percorso che vi ha portato a questa scelta?
L’agricoltura da sempre è attività ad alta responsabilità sociale. Oggi si parla di agricoltura “multifunzionale” perché accanto alla funzione primaria produttiva svolge altre funzioni sociali come la tutela ambientale e del paesaggio, valorizzazione dei territori e delle tradizioni locali e l’inclusione socio-lavorativa. Data questa premessa e l’attenzione alla sostenibilità a 360 gradi presente nel modello di agricoltura sociale la certificazione come B Corporation è stata una naturale conseguenza ed evoluzione. Un altro elemento di cui siamo molto orgogliosi è il primo premio ricevuto dall’assessore Palma Costi nella categoria start up al bando “RSI innovatori Responsabili 2017” promosso dalla Regione Emilia-Romagna a sostegno delle migliori pratiche di responsabilità sociale d’impresa che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Per concludere, quali sono i vostri programmi per il 2018?
Per il 2018 l’obbiettivo è scalare allargando i servizi offerti, fino all’anno scorso attivi sono nell’area metropolitana bolognese, a tutta la Romagna e la provincia di Ferrara per arrivare per metà 2019 a servire tutta la nostra regione.

Per fare questo avvieremo importanti investimenti e incrementeremo ancora le aziende agricole biologiche e le cooperative sociali fornitrici per fornire ancora più prodotti oltre alle dodici categorie merceologiche ora disponibili. Dato le competenze maturate sul campo in questi anni abbiamo anche l’obiettivo di avviare servizi di consulenza per progetti di rural social innovation in un settore cosi affascinante come quello dell’agroalimentare italiano.

Seguiteci sul nostro sito e sui canali social per scoprire se siamo presenti anche nelle vostre zone per poter assaggiare le nostre Local Box, aiutando il territorio ad essere più sostenibile ed inclusivo e sostenendo chi lo coltiva con amore.

Breve video di presentazione

B Corp: in Italia arriva la legge!

Come sa chi segue il mio blog, le Benefit Corporation sono aziende che svolgono attività di business con modalità innovative. Sono organizzazioni che al conseguimento del profitto affiancano lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, assumendo formalmente obblighi di trasparenza e responsabilità verso tutti gli stakeholder perché consapevoli che le decisioni aziendali hanno ricadute sui dipendenti, la comunità, l’ambiente e le generazioni future. Nell’ottobre scorso a Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale era stato organizzato un evento per approfondire il dibattito su questo argomento parlando anche del percorso legislativo per il riconoscimento della forma giuridica Benefit Corporation.
Nei giorni scorsi con la Legge di Stabilità 2016 è stata introdotta la norma che prevede il riconoscimento delle B Corp: per una volta il nostro Paese gioca d’anticipo. Siamo infatti il primo Paese europeo ad avere una legge che negli Stati Uniti è già stata approvata in 31 Stati.
L’obiettivo è offrire una maggiore libertà agli imprenditori, creare un nuovo impulso economico senza costi per lo Stato, e permettere di attrarre nuovi investimenti finalizzati a produrre un beneficio comune. La dimensione sociale non è quindi più residuale ma diventa una componente del nucleo delle attività dell’impresa; gli amministratori devono basare le proprie scelte non solo a favore dei soci ma a beneficio della comunità e del territorio in cui l’azienda opera.
Quindi oggi possiamo dire “W le B Corp” anche in Italia!