Crescono in tutta Italia le comunità energetiche che rappresentano un interessante modello di governance del sistema energetico e di condivisione sociale. Come viene ben raccontato nell’ultimo eBook dei CSRnatives, l’energia è uno dei beni essenziali per la vita delle persone e delle imprese di un territorio. Anche per questo, a seguito di nuovi sviluppi normativi, oltre che a una crescente attenzione all’ambiente, sono in aumento le realtà che scelgono la strada della condivisione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Un esempio interessante è la comunità energetica di Tirano (in provincia di Sondrio), la prima nella regione alpina che ha scelto l’autoproduzione.
Il Comune di Tirano, grazie agli impianti a biomassa legnosa e all’idroelettrico è già oggi, in alcune ore della giornata, un territorio autosufficiente dal punto di vista elettrico, e l’energia in eccesso prodotta dagli impianti verrà condivisa con il vicino Comune di Sernio. L’utilizzo di energia autoprodotta e immessa in una rete chiusa, a cui tutti i membri della comunità possono accedere, rappresenta una frontiera nella costruzione di economie capaci di autosostenersi in modo sostenibile.
Cosa c’è di nuovo
Dare vita a una comunità energetica fondata sulle rinnovabili parte dalla volontà di ridurre il costo finale dell’energia ma anche dal desiderio di migliorare la qualità della vita delle persone e di rendere il territorio sempre più attrattivo.