La Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo) è passata quasi sotto silenzio: qualche citazione sui media generalisti, alcuni approfondimenti su siti e riviste specializzate… Questa ricorrenza, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 era dedicata quest’anno alle relazioni tra acqua ed energia.
Perché così scarsa attenzione a un tema che è tra i più importanti per il futuro del pianeta?
In realtà, alcune imprese responsabili si stanno impegnando per valorizzare questo bene così importante e soprattutto si sono attivate per ridurre o far ridurre il consumo di acqua.
Ricordiamo, tra le altre, la storica campagna Aquafresh che invita i consumatori a chiudere il rubinetto quando si lavano i denti oppure la più recente iniziativa di Mutti che si impegna a ridurre l’impronta idrica e di carbonio dell’intera filiera produttiva, dalla coltivazione del pomodoro al prodotto finito. Un impegno comunicato in modo efficace anche attraverso un’infografica che fornisce alcuni dati: la riduzione del 3% dell’impronta idrica porta un risparmio annuale di acqua equivalente a 400 piscine olimpioniche (1 piscina contiene 2.500 metri cubi di acqua), oltre 6 Colossei pieni di acqua (superficie 3.357m2 , altezza 48.5 m), 7 milioni di vasche da bagno (ogni vasca contiene circa 140 litri), una quantità di acqua necessaria per cucinare 1.250.000.000 piatti di pasta. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con WWF e Università della Tuscia, rappresenta anche un esempio interessante di processo collaborativo.
Ma è possibile contribuire anche in altro modo allo sviluppo di una cultura più attenta all’acqua. È il caso della campagna realizzata da una Università del Perù che per promuovere l’iscrizione di nuovi studenti alla Facoltà di ingegneria e tecnologia, ha creato una installazione che condensa l’acqua fornendo questa preziosa risorsa a chi non ce l’ha. Gli studenti l’hanno realizzata collegandola a un impianto capace di raccogliere l’umidità e trasformarla in acqua. Un servizio importante in una zona dove l’umidità arriva a volte al 98% ma il suolo resta sempre molto arido. Davanti all’installazione si sono formate subito lunghe file di adulti e bambini impegnate a far rifornimento di acqua. La comunicazione naturalmente ha avuto un ruolo determinante per dare visibilità all’iniziativa tanto che la notizia ha superato anche i confini nazionali. Costo dell’operazione: 1.200 dollari; risultato: aumento del 28% delle iscrizioni all’università.
Sono solo alcuni esempi di come la creatività può essere al servizio della comunità e dell’ambiente e nello stesso tempo favorire il business.