Complice la crisi, si sono sviluppate in questi anni molte esperienze di social housing, di cohousing (condivisione degli spazi abitativi, delle risorse e dei servizi) e di autocostruzione (coinvolgimento dei futuri destinatari nel processo di realizzazione della nuova casa).

Rientrano nella categoria social housing sia alloggi di edilizia residenziale pubblica destinati a categorie svantaggiate, sia abitazioni realizzate da operatori pubblici o privati ed offerte in locazione a canoni moderati. Il social housing si differenzia per tipologia di intervento (residenze temporanee, cohousing etc.), destinatari (famiglie a basso reddito, fasce sociali a rischio, migranti etc.), promotori (enti pubblici, organizzazioni private, associazioni del Terzo Settore, istituti religiosi etc.).

In una società come la nostra che sta riscoprendo il piacere, non solo la necessità, della condivisione, il social housing è un fenomeno destinato a crescere. Offrire soluzioni abitative alternative attraverso la creazione di un contesto residenziale di qualità permette anche alle persone di partecipare alla sperimentazione di nuove forme dell’abitare e contribuisce alla creazione di comunità più sostenibili.