Reykjavíc è interamente alimentata dall’energia geotermica: la capitale dell’Islanda con i suoi 120.000 abitanti ha una centrale geotermica in ogni distretto e, grazie all’uso attento di questa risorsa, il 70% del suo fabbisogno energetico è soddisfatto dalle risorse naturali presenti nel sottosuolo.
L’Islanda, ubicata sul punto di incontro tra la faglia euroasiatica e la faglia americana, si caratterizza per un’attività vulcanica che rende il suo sottosuolo una fonte energetica praticamente inesauribile. Questa fonte rinnovabile consente di illuminare in modo costante le strade della città, riscaldare le serre che producono frutta e verdura, rifornire di acqua calda le piscine all’aperto utilizzate anche durante i mesi freddi. La centrale di On Power ha realizzato infatti un sistema di tubature che porta energia, calore, acqua quasi ovunque.
Reykjavíc non si accontenta di sfruttare solo la geotermia: gestisce in modo intelligente anche l’energia idroelettrica e gli impianti eolici e intende ridurre le emissioni del 73% entro il 2050.

Cosa c’è di nuovo
Reykjavík ha condizioni naturali che certamente sono uniche ed è quindi difficile pensare che possa essere un modello da imitare. Ma può essere preso da esempio l’impegno dell’amministrazione pubblica per ridurre sempre di più l’impatto ambientale e anche i costi per i cittadini.