Reggio Emilia, diventata famosa per l’innovazione nell’approccio pedagogico per la scuola dell’infanzia, è anche un comune pilota nel contrasto alle differenze e nell’inclusione delle persone fragili.
L’iniziativa Reggio Emilia Città Senza Barriere ha l’obiettivo di contribuire al superamento delle barriere architettoniche (tutto ciò che ostacola alla mobilità ed all’accessibilità di ogni persona con disabilità: fisica, sensoriale, mentale) e mentali (cioè gli ostacoli di natura comportamentale e culturale, spesso prima causa di emarginazione e stigmatizzazione sociale) realizzando un nuovo modo di pensare la città “per” e “con” la disabilità.
Il progetto è nato nel 2014 attraverso un percorso partecipato strutturato in 9 tavoli di lavoro tematici ed ha coinvolto enti, associazioni, ragazzi e famiglie. A partire dal 2017 è stato organizzato un appuntamento annuale con metodologia World Cafè come momento di confronto ed elaborazione di idee ed ipotesi progettuali dei cittadini e delle organizzazioni attivamente impegnate nel progetto. Per alcune delle idee emerse dai tavoli si è passati alla fase realizzativa. Per esempio sono stati realizzati interventi per migliorare l’accessibilità della città di spazi sia pubblici che privati, favorire il diffondersi di una cultura della progettazione maggiormente attenta ai bisogni dei cittadini, promuovere una cultura degli spazi che parli di uguaglianza.
I partecipanti dei tavoli di lavoro sono stati i protagonisti diretti di molte delle attività messe in campo e sono state valorizzare le competenze e le positive energie di ciascun partecipante. Un progetto che prosegue e si sviluppa grazie alla collaborazione tra soggetti diversi che hanno condiviso una strategia comune.
Cosa c’è di nuovo
Reggio Emilia è un esempio di come una città può fare dell’inclusione un punto di forza della sua politica di innovazione. Una città che non si chiude ma che si apre, che considera la fragilità come punto di riflessione privilegiato da cui guardare la società.