Prysmian e la crisi climatica

Cresce l’impegno delle imprese per la lotta alla crisi climatica: anche un gruppo importante come Prysmian, leader globale della produzione di cavi per tlc e infrastrutture elettriche, mette in campo una serie di azioni concrete per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda 2030.
Nella presentazione del Bilancio di Sostenibilità, avvenuta nelle scorse settimane, Prysmian ha presentato non solo i risultati ottenuti ma anche gli obiettivi futuri. L’azienda ha dichiarato di aver pianificato l’aumento delle spese in conto capitale di 100 milioni di euro a livello globale nel prossimo decennio nel tentativo di ridurre le emissioni di anidride carbonica più velocemente per raggiungere l’obiettivo net zero tra il 2035 e il 2040 per le emissioni generate dalle proprie attività ed entro il 2050 per le emissioni della catena del valore.
Un dato interessante è che nel 2020 la quota dei ricavi da prodotti a basse emissioni di CO2 è stata pari al 48% del totale, vicino all’obiettivo del 50% che era stato fissato per il 2022.

Cosa c’è di nuovo
Nel percorso di miglioramento per ridurre l’impronta ecologica, l’azienda dichiara come prioritaria la realizzazione e l’ammodernamento delle infrastrutture per la trasmissione e distribuzione di energia e per le telecomunicazioni, driver essenziali nella transizione verso un nuovo modello economico.

 

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