È partita nei giorni scorsi la nuova campagna de I Provenzali dedicata alla sostenibilità dei prodotti cosmetici che mette in evidenza la collaborazione con il WWF ma anche alcune delle principali certificazioni che l’azienda ha ottenuto e mantenuto nel tempo.
La storia dei cosmetici sostenibili de I Provenzali parte da lontano, dall’inizio degli anni 2000, quando l’impresa decide di dotarsi di Linee Guida per lo Studio del Prodotto per definire i requisiti da rispettare nella progettazione dei propri cosmetici. Nel 2019 viene realizzato un Disciplinare che detta regole stringenti sulla scelta delle materie prime, del packaging, del territorio nel quale effettuare la lavorazione, ma che prende in carico anche altri impatti sociali e ambientali. Il documento è stato realizzato attraverso un apporto multidisciplinare delle diverse funzioni interne e di esperti esterni. Per evitare l’autoreferenzialità, l’azienda ha coinvolto un ente di terza parte, Bureau Veritas Italia, che ha seguito la stesura del Disciplinare, verificato l’applicazione e rilasciato la certificazione.
Per essere più vicini ai consumatori (che amo definire consum-autori) I Provenzali organizzano il 18 e 19 ottobre 2020 a Milano in Piazza Cadorna l’EcoOasi dedicata al Cosmetico Sostenibile, un’istallazione all’interno della quale si possono provare alcuni prodotti e approfondire i temi principali della filosofia aziendale: rispetto per ambiente e animali, ecopackaging, selezione delle materie prime vegetali…
Cosa c’è di nuovo
L’impegno de I Provenzali per la sostenibilità ha fatto scuola nel settore: oggi molti altri brand hanno seguito il loro esempio e hanno creato linee di prodotti cosmetici con materie prime più naturali.
I Provenzali e i cosmetici sostenibili
