Si sta diffondendo anche nel nostro Paese il personal fundraising, attività di raccolta fondi realizzata in prevalenza da singoli individui che credono in una buona causa e per sostenerla coinvolgono la propria cerchia sociale invitandola a donare. Nelle scorse settimane, a Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale sono stati presentati i risultati della prima ricerca condotta in Italia su questo argomento. Durante un seminario, CERGAS Bocconi e Retedeldono hanno illustrato l’utilità di questo strumento per le organizzazioni non profit nella loro attività di raccolta fondi online. E’ stato anche presentato l’identikit del personal fundraiser, definendone ambiti d’azione e strumenti.
Quale sarà il futuro in Italia per il personal fundraising? Come si svilupperà nel nostro Paese questa tecnica che richiede piattaforme online sicure e trasparenti che consentono agli utenti di creare pagine web a supporto della campagna e di diffonderle con modalità web 2.0?
Oltre a piattaforme sicure, questa attività parte anche da una forte rete di relazioni e dal modo che ciascuno di noi ha di curare queste relazioni. D’altra parte sono sempre più convinto che la “cura della relazione” sia anche il nocciolo duro – mi vien da dire “l’essenza” – della CSR: cura della relazione con i dipendenti, con la catena di fornitura, con il territorio, con le PA etc. Una notazione importante perche questo concetto consente di saldare il tema della CSR a quello della competitività e del valore dell’impresa. La cura della relazione, infatti, è ciò che fa crescere le capacità di innovazione dell’impresa (e quindi la sua competitività) e il suo valore intangibile, che è sempre più il parametro entro cui l’impresa viene giudicata.
Un altro elemento molto interessante emerso dalla ricerca è il fattore fiducia, fiducia quale elemento distintivo e caratterizzante la relazione tra personal fundraiser e organizzazione non profit. Il personal fundraising è, in primis, un atto di fiducia del personal fundraiser verso l’organizzazione che decide non solo di donare ma anche di metterci la faccia invitando la propria cerchia sociale a fare una donazione. Anche l’organizzazione deve dare completa fiducia e flessibilità ai personal fundraiser per alimentare, coltivare e cementare la relazione con questo “speciale sostenitore”.
riflessioni più che condivisibili… in particolare in questo caso, la fiducia è l’ingrediente più importante
Un esempio tra tanti: l’Angelo Invisibile, una bella storia che speriamo venga emulata da altri.http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2014/06/20/1081358-angelo-invisibile.shtml
grazie per la segnalazione….