Questa settimana ho scelto di parlare di Novamont, azienda importante del settore della bioeconomia che può contare su una riconosciuta leadership a livello internazionale.
Come comunica
La sostenibilità è contagiosa: si apre con queste parole il Rapporto di sostenibilità 2014 di Novamont realizzato in forma navigabile.
Quando si parla di innovazione non si può non pensare a questa azienda che da anni sta realizzando progetti in grado di coinvolgere interi territori con risvolti economici e sociali importanti. Come afferma la presidente Catia Bastioli, la bioeconomia non significa soltanto utilizzo di materie prime rinnovabili o reperimento di biomasse a basso costo ma è diventata sinonimo di rigenerazione territoriale. L’obiettivo dell’azienda è veramente sfidante: favorire la transizione da un’economia di prodotto a un’economia di sistema. Un salto culturale verso una sostenibilità economica e ambientale che coinvolge tanti attori sociali.
Si impara molto leggendo il Rapporto 2014. Per esempio che rigenerazione territoriale significa partire dalla aree locali e, con la messa a punto di nuove tecnologie proprietarie rivitalizzare siti industriali non più competitivi o dismessi, generando nuove filiere, nuovi prodotti e nuovi posti di lavoro. Un esempio di economia circolare di cui tutti parlano e che Novamont sembra essere riuscita a trasformare in qualcosa di molto concreto.
Quali messaggi riesce a comunicarmi
Il sito ma soprattutto il Rapporto di sostenibilità trasmettono la volontà di innovare anche nel modo di comunicare i risultati raggiunti. Un messaggio arriva in modo chiaro: l’impresa crede in quello che fa e le sue performance sono migliorate negli ultimi anni. Chimica vivente per la qualità della vita: una dichiarazione importante, un impegno per un futuro più sostenibile.
L’impresa della settimana: Novamont
