Oggi il focus è su Granarolo, il maggiore operatore agro industriale del Paese a capitale italiano, un gruppo attivo dal 1959 nel settore lattiero-caseario e della gastronomia industriale. Una storia di latte ma non solo.
Come comunica
Nel 2002, dopo pochi mesi dalla nascita di Koinètica, ho avuto il piacere di incontrare Luciano Sita, allora presidente di Granarolo, tra i primi personaggi importanti a comunicare l’impegno per la sostenibilità. Poi ci siamo persi di vista (Sita da qualche anno non è più presidente) ma nel 2016 le nostre strade si sono nuovamente incrociate: Granarolo è stata infatti uno dei “protagonisti” del Salone della CSR 2016. Mi fa quindi particolarmente piacere poter parlare sul mio blog della comunicazione della sostenibilità di questa importante realtà.
Il sito è interessante, originale, ricco di moltissime informazioni. Mi hanno incuriosito in particolare la sezione che ricorda l’impegno dell’azienda rispetto alle sfide mondiali sui modelli produttivi agricoli. Un gruppo che diventa sempre più grande è corretto si chieda cosa può fare per contribuire alla soluzione di problemi quali l’accesso alla nutrizione portando il proprio contributo di competenze all’individuazione di percorsi di miglioramento. Anche per questo Granarolo partecipa a molte iniziative di food innovation come Seeds and Chips, nata per mettere in contatto grandi aziende con giovani e startup di tutto il mondo. L’azienda ha numerose collaborazioni con atenei, scuole, organismi di rappresentanza e ha contribuito alla nascita di Think4Food, un tavolo di “teste pensanti” della cooperazione per definire i bisogni di innovazione delle imprese e coinvolgere start up e spin off universitari.
Un’altra sezione del sito interessante è quella relativa alla storia dove si racconta l’evoluzione di un gruppo che rappresenta una delle prime esperienze di produttori impegnati non solo nella raccolta ma anche nella trasformazione e commercializzazione del latte.
Del Piano Strategico 2012-2016 mi hanno colpito la dichiarazione di rafforzare l’integrazione della sostenibilità nel modo di fare business dell’azienda, il processo di coinvolgimento delle diverse funzioni aziendali, la collaborazione con alcuni stakeholder esterni, la revisione dell’analisi di materialità. Nel Bilancio 2015 vengono riportate alcune valutazioni e opinioni emerse all’interno dei capitoli che trattano specificamente della relazione col singolo stakeholder.
Quali messaggi riesce a comunicarmi
L’attenzione all’innovazione è uno dei tratti che caratterizzano maggiormente i diversi strumenti di comunicazione della CSR. Anche se non mancano azioni in campo sociale (come la Banca del Latte Umano che serve alcuni ospedali della regione) e ambientale (come la riduzione dell’impatto lungo tutta la filiera), la propensione al cambiamento è l’aspetto che mi colpisce di più. Una realtà importante come Granarolo potrebbe decidere di innovare anche trasferendo i valori che stanno alla base della propria strategia nella comunicazione commerciale. Se non lo fanno le imprese leader che credono nell’innovazione chi può farlo?
Ho assistito al seminario che si è svolto al Salone in cui parlava anche un esponente Granarolo, illustrando l’iniziativa della Banca del Latte Umano. Al di là delle altre iniziative – tutte ampiamente encomiabili – prese da Granarolo in ambito di CSR, ritengo che questa sia una iniziativa straordinaria: fa pensare, è quasi commovente.
Granarolo è un un esempio di innovazione anche in questo ambito…