Si è conclusa nei giorni scorsi la campagna La cultura si fa (in) strada realizzata da Zanichelli per riportare il focus sulla lingua italiana e straniera. Fin qui non ci sarebbe niente di nuovo.
La novità è nei mezzi e nel linguaggio scelto dall’azienda che nel nostro immaginario rappresenta un punto di riferimento per l’italiano e le altre lingue.
Zanichelli ha saputo stupire tutti perché ha giocato in modo simpatico sul binomio tradizione e innovazione utilizzando graffiti sui marciapiedi che, come dice l’azienda, guardiamo sempre di più a causa “ingobbimento da smartphone”.
I graffiti sono stati realizzati in 50 città: partita da Milano, la campagna si è sviluppata a Torino, Padova e Napoli, concentrandosi nelle zone vicine a scuole e aree pedonali.
A campagna terminata i messaggi sono stati cancellati con acqua e i residui, totalmente innocui per l’ambiente, sono finiti nel sistema di scarico.
Un esempio di unconventional marketing più spiazzante rispetto ad altri proprio perché associamo Zanichelli a un brand molto tradizionale.

Cosa c’è di nuovo
Un’azione di “didattica urbana” per rafforzare il proprio ruolo di educatore e divulgatore. La campagna di Zanichelli non si limita alle Parole da salvare: vengono tradotti in graffiti anche figure retoriche come Anacoluto, Iperbole, Metonimia, Onomatopea, descritte tramite citazioni da autori classici.