La CSRnative di questa settimana è Maria Ardizzone.
Ti sei laureata con ricerca empirica a Nairobi sul tema delle imprese sociali: la sostenibilità, in particolare sociale, quanto è importante per te?
Avere un comportamento rispettoso dell’ambiente che ci circonda ed essere responsabili delle proprie azioni è sempre stato importante e naturale per me. Possiamo chiamarla sostenibilità, etica, attenzione e rispetto dell’ambiente ma alla fine la sostanza non cambia. Da sempre ho cercato di monitorare l’impatto delle mie azioni e di dare il mio contributo per migliorare ed aiutare a mantenere bella la nostra società per il futuro. Non mi riferisco esclusivamente alla sostenibilità ambientale, ma soprattutto quella sociale, che pone l’attenzione sul garantire delle buone ed eque condizioni di vita. A Milano, da anni, svolgo l’attività di educanda ed educatrice Agesci, che mi ha permesso fin da bambina di fare miei quelli che sono i principi della sostenibilità. A Nairobi ho avuto la possibilità di vedere con i miei occhi come delle piccolissime aziende riescono ad operare in un contesto completamente diverso da quello a cui siamo abituati, avendo un impatto sia economico che sociale.
Da qualche mesi collabori con Filippo Sciacca nell’organizzazione di PeaceDrums, un progetto con forti valenze sociali: ci spieghi di cosa si tratta?
PeaceDrums è un progetto no profit che stiamo portando avanti con Filippo, responsabile di Comart. Si tratta di un concerto diffuso che diffonde i valori della pace, del dialogo e dell’accoglienza. Inizia a Lampedusa il 23 settembre 2017 e lo stesso giorno, in successione, si propaga verso una moltitudine di luoghi del Mar Mediterraneo. Lampedusa è la porta d’Europa, crocevia di popoli, da qui partono i “battiti di cuore del Mediterraneo” per la pace e la solidarietà che si diffonderanno ovunque, in ricordo di tutte le persone che ogni giorno attraversano il Mar Mediterraneo. L’evento sarà diffuso in rete e la regia si occuperà di mandare in onda il contenuto musicale del concerto a Lampedusa e di tutti gli altri eventi che aderiranno all’iniziativa. La partecipazione è aperta a tutti, con contributi liberi e volontari in linea con i principi di pace e dialogo. Attualmente stiamo organizzando il concerto raccogliendo le adesioni di associazioni, artisti e cittadini e raccogliendo i fondi tramite una campagna di crowdfunding. Siete tutti invitati ad aderire!
Quali sono le principali organizzazioni che hanno già aderito al progetto?
PeaceDrums è organizzato in collaborazione con EMMA for Peace, che si occupa di diffondere la pace attraverso la musica per tutto il Mediterraneo e con il Festival delle Generazioni. Ad ora il progetto ha avuto il patrocinio di molte Onlus che si occupano di temi sociali in linea con i principi di PeaceDrums. Parlo di Emergency, Oxfam Italia, Legambiente, Arci, Slow Food Sicilia, SOS MEDITERRANEE, MareVivo, Amani, Cittadinanzattiva… Anche diversi Comuni hanno aderito oltre a quello di Lampedusa: Messina, Favignana, Isola delle Femmine, Pantelleria. E, inoltre, hanno collaborato anche alcune organizzazioni locali che si occupano di cultura musicale come la Fondazione Casa delle Arti e dello Spirito, con cui è stato organizzato un flash mob con la sua Orchestra dei Popoli a Milano il 7 aprile; il Conservatorio di Palermo, Giardini in Transito, SOund36, Mare Culturale Urbano, l’Altoparlante, Radio100passi e Radio Popolare. Per più informazioni vi invito a visitare il sito web dell’evento e a seguirlo sui canali social: Facebook – Twitter – YouTube – Instagram.