Nei giorni scorsi a Genova è stato firmato il Patto di collaborazione per la gestione condivisa del Paladiamante, una struttura che intende promuovere inclusione e socializzazione attraverso la pratica sportiva. Grazie a questo Patto verrà creato un presidio sportivo, sociale, aggregativo di livello cittadino come strumento di contrasto al degrado, attraverso l’incremento dell’offerta sportiva aperta ai cittadini con particolare riferimento a persone a rischio di marginalità sociale residenti nel territorio del municipio. Un esempio di applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale che, attraverso i Patti di collaborazione, favorisce nelle comunità alleanze inedite e nella pubblica amministrazione innovazione nelle funzioni, nell’organizzazione, nelle procedure.
In questa iniziativa è stata molto importante la fase di co-progettazione che ha visto la ricerca di un equilibrio tra i diversi soggetti coinvolti: i cittadini, i tecnici, la parte politica. Il Patto ha previsto la collaborazione tra gli organi dei municipi e il Comune: le direzioni centrali dell’amministrazione comunale che hanno dovuto applicare strumenti ancora poco conosciuti e i municipi che invece da tempo sperimentano sul campo questi nuovi strumenti.
Cosa c’è di nuovo
La costruzione delle relazioni non è solo una caratteristica di questo Patto ma un elemento essenziale di qualsiasi processo di amministrazione condivisa che è un percorso culturale non solo una soluzione di carattere amministrativo. L’esempio di Genova è interessante per capire cosa significa amministrazione condivisa e comprendere l’importanza della gestione di relazioni che nascono, crescono e vengono alimentate dalle azioni di cura dei beni comuni.