Comunicazione e sostenibilità: tesi 10

La tesi n° 10 del mio libro Comunicazione e sostenibilità – 20 tesi per il futuro edito da Egea è
Impegnarsi ad essere sempre più trasparenti di Sergio Vazzoler, Consulente di comunicazione ambientale e partner di Amapola.

Fare impresa è un mestiere diametralmente diverso rispetto al passato. Non solo in virtù dell’innovazione tecnologica che quotidianamente cambia lo scenario dei processi e delle potenzialità produttive ma soprattutto per la svolta radicale nelle relazioni tra impresa, consumatori, mercati e società. Una svolta identificata da alcuni concetti che ormai sono (o almeno dovrebbero essere) patrimonio comune di chi fa impresa oggi: #societing, #disintermediazione, #accountability, #sharing, #engagement, #responsabilità_sociale, #sostenibilità. Parole-chiave che si uniscono e si alimentano a vicenda per cambiare pelle all’impresa, la cui missione deve oggi accompagnare il conseguimento del profitto alla creazione di valore condiviso per la società nel suo complesso. Diciamo che la strada non è priva di curve e dossi: se l’evoluzione della società, la sua capacità produttiva in autonomia e la sua modalità di relazionarsi direttamente con le imprese è ormai cosa nota, più complicato è per le imprese (soprattutto le PMI) adattarsi a questo nuovo contesto e comprendere come un nuovo modo di “fare impresa facendo società” non sia in contrasto con la sua sostenibilità economica. Come far percepire che un’azienda più responsabile è anche più solida e competitiva sul mercato? Il primo passo è rendere tangibile il valore della trasparenza, un valore economico oltre che reputazionale. Diventare trasparenti rappresenta la miglior palestra dove le imprese imparano un nuovo linguaggio (meno autoriferito e più dialogante), si allenano al cambiamento organizzativo indotto dalle crescenti interazioni richieste dai consumatori che diventano partner del processo produttivo aziendale e possono scoprire il beneficio dell’apertura alla condivisione, co-progettazione e definizione comune degli obiettivi da raggiungere. L’alternativa alla trasparenza semplicemente non esiste e anche un ottimo manuale di crisis management potrebbe non essere più sufficiente…

4 pensieri riguardo “Comunicazione e sostenibilità: tesi 10”

  1. Integro questa breve tesi scritta per il tuo (preziosissimo) libro, con una postilla.
    Il valore della trasparenza parte dal riconoscimento del valore della comunicazione. Sembra scontato ma ancora oggi – in particolare nelle PMI ma non solo – si inciampa sui fondamentali. Un esempio? Sono ancora tanti, troppi, gli imprenditori che ignorano l’importanza della propria identità digitale. E paradossalmente l’avanzata dei social media in molti casi ha fatto “saltare un giro” come nel gioco dell’oca: nel momento in cui si decide di fare ingresso nel mondo web spesso e volentieri si preferisce la pagina Facebook (poco costosa e veloce a realizzare) al sito Internet.
    I rischi di tali scorciatoie sono molteplici e sottovalutati, ne cito solo uno: se scoppia una crisi reputazionale e l’impresa finisce nei google rank, l’impresa che non ha un proprio canale sul web, non può nemmeno provare a replicare in modo ufficiale perché semplicemente è come se non esistesse….
    La strada per la sostenbilità, insomma, passa dalla comunicazione. In ogni caso.

  2. Sono convinta che i social media siano una opportunità importante per comunicare la sostenibilità. Le aziende e le PA no ndevono lasciarsi sfuggire l’occasione.

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