Fin dalla sua nascita nel 2016 il Banco dell’energia ha scelto un modello di intervento originale e diverso rispetto ad altre organizzazioni del Terzo Settore. Diverso non solo per l’obiettivo (aiutare le persone che si trovano in situazioni di povertà energetica) ma anche per le modalità di gestione dell’organizzazione.
Il Banco dell’energia, inizialmente promosso da A2A e dalle sue Fondazioni AEM, ASM e LGH, nel tempo è diventato una fondazione e ha allargato la governance ad altre aziende.
Oggi anche grazie alla collaborazione con diverse associazioni non profit è in grado di creare percorsi di recupero che comprendono oltre al pagamento di spese urgenti, come le bollette di gas e luce di qualsiasi operatore, anche la distribuzione di beni di prima necessità.
I destinatari vengono selezionati con il Bando “Doniamo Energia” promosso in collaborazione con Fondazione Cariplo. Gli Enti del Terzo Settore coinvolti individuano le famiglie fragili e avviano un processo di affiancamento anche per aiutare il reinserimento delle persone nel mondo del lavoro ed evitare che la situazione economica peggiori ulteriormente.
In uno scenario difficile come quello che stiamo attraversando è importante capire le ragioni che spingono una persona a non pagare più le bollette. Un segnale di allarme che non va sottovalutato.
Cosa c’è di nuovo
La povertà energetica è un fenomeno di cui si parla ancora poco ma è purtroppo in crescita.
Nel bilancio sociale del Banco dell’energia è possibile leggere alcuni dati importanti.