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Bears Ears National Monument: l’impegno di Patagonia

Ho sempre avuto un debole per Patagonia che non manco mai di citare quando parlo di coerenza delle imprese sul fronte della sostenibilità.
Voglio dedicare il post della rubrica “il progetto della settimana” all’iniziativa Protect Bears Ears sostenuta da Patagonia e da Black Diamond Equipment, due aziende che si stanno opponendo al governo dello stato dello Utah che intende ignorare la decisione di Barack Obama di proteggere quest’area del Paese molto importante, da lui dichiarata National Monument.
Il Bears Ears National Monument si estende per oltre 500.000 ettari e racchiude risorse storiche, culturali e naturali. Il monumento è co-gestito dal Bureau of Land Management e Servizio Forestale degli Stati Uniti in collaborazione con cinque organizzazioni o tribù (Bears Ears Inter-Tribal Coalition): Hopi Tribe, Navajo Nation, Ute Mountain Ute Tribe, Pueblo of Zuni e Ute Indian Tribe, che hanno legami ancestrali con questa regione.
Cosa possono fare le imprese per la salvaguardia di questo luogo? Per esempio minacciare di non partecipare più a un’importante fiera che si tiene nello stato dello Utah.
Un esempio di coerenza: Patagonia è da sempre impegnata in iniziative a difesa dell’ambiente: da sempre cerca di produrre capi che possano durare nel tempo grazie anche a riparazioni e riciclo. Patagonia ha recentemente vinto l’Accenture Strategy Award for Circular Economy Multinational e annunciato che aprirà una piattaforma di e-commerce nell’ambito dell’iniziativa Worn Wear in cui saranno venduti i prodotti Patagonia usati.

Cosa c’è di nuovo
Per Patagonia forse non c’è nulla di straordinariamente nuovo: l’azienda da anni è in prima fila quando bisogna promuovere la cultura della sostenibilità. In questo caso l’impegno va ben oltre: si tratta di una vera crociata contro chi non pensa al futuro del pianeta.

2 pensieri riguardo “Bears Ears National Monument: l’impegno di Patagonia”

  1. Con l’elezione di D.Tr., Patagonia e tutte le imprese che hanno a cuore il futuro della terra avranno, come si dice, il “loro bel daffare”. Ma proprio per questo il nostro sostegno – il sostegno dei singoli cittadini – alle loro iiniziative deve diventare sempre più determinato e continuo. Credo che non ci si possa più permettere di essere “distratti”, almeno se vogliamo che questo mondo continui a esistere.

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