Sei stata una delle prime persone ad aderire a CSRnatives: quali sono le ragioni che ti hanno spinto a partecipare? Dopo questi primi mesi di attività ti sembra che il network funzioni?
Racchiuderei le ragioni in un’unica parola: innovazione. Il mio interesse per la CSR è nato tra i banchi universitari grazie ad alcuni corsi di economia dello sviluppo sostenibile ed ambientale, quindi non ho avuto un attimo di esitazione ad aderire ad un progetto originale, innovativo e con i giovani come protagonisti. Questi mesi di partecipazione al network sono stati innanzitutto una grande sfida personale. Siamo un gruppo molto collaborativo e che lavora con intensità e passione, proprio perché la sostenibilità è un po’ al centro della nostra vita personale, di studio e di lavoro.
Abbiamo subito trovato una linea comune per interagire, specialmente con alcune colleghe dei Natives, e affrontare l’impegno richiesto, volto all’eBook e al blog dei Natives sul quale scrivo, e le occasioni pubbliche che ci vengono offerte. Non mi sono affatto pentita e credo che in futuro faremo ancora di più perché ogni settimana siamo sempre di più e siamo diventati sinergici e complementari l’uno con l’altro.
Nel master che stai frequentando (Master II livello in Sviluppo umano e ambiente dell’Università Cattolica) quanto spazio viene dato al ruolo della cooperazione internazionale nei Paesi del Sud del mondo?
Avendo una laurea in Politiche per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo in Università Cattolica, è naturale che io ricerchi sempre un collegamento con le discipline che ho approfondito in cinque anni di corso di laurea. Parlando di sostenibilità (ambientale, economica e sociale) la linea che unisce le imprese, multinazionali e non solo, ai PVS è molto rilevante. Devo dire che la cooperazione internazionale al Master è stata uno spunto dal quale partire, proprio per tutte le specificità che solo questo mondo presenta. È l’attualità di un cittadino informato e di un CSR Manager che voglia avere una prospettiva più ampia e concreta.
Sei ormai vicino alla conclusione del tuo percorso formativo. Quali sono i sogni e le speranze per il tuo futuro lavorativo?
Sto proprio iniziando a scrivere la tesi di Master in questo periodo e la discuterò tra Febbraio e Marzo 2016. La tematica centrale della mia tesi è la CSR, ma, proprio per dare un omaggio alle discipline che mi hanno fatta innamorare della sostenibilità, dedicherò una parte di essa alle radici di letteratura economica ambientale ed infine ad un case study. La speranza è dettata dalla determinazione di lavorare in questo settore con la stessa serietà, passione e slancio che metto nella vita di tutti i giorni. Senza alcuna presunzione, auspico di divenire tra qualche anno una CSR manager dalla vision lungimirante e pragmatica e di realizzare un progetto che abbiamo in cantiere proprio con alcune colleghe, e ormai amiche, dei CSRNatives.
Ylenia Esther Yashar è nata a Milano 24 anni fa con radici italiane, persiane ed americane. Dopo studi classici, ha frequentato per 5 anni Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo, sotto la facoltà di Scienze Politiche e Sociali, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con un indirizzo verso economia dello sviluppo e sostenibilità ambientale. Attualmente sta terminando un Master in Sviluppo Umano ed Ambiente con tesi sulla CSR presso l’Alta Scuola per l’Ambiente di Brescia.
Innovazione, passione, impegno quotidiano, desiderio di riuscire. Sono i temi della CSR ma, prima ancora, di una responsabilità verso se stessi e gli altri. D’altra parte credo che i risultati importanti per tutta la società possano scaturire solo da una responsabilità diffusa, che deve diventare collettiva. Ciascuno – imprese, enti e persone – nel proprio ambito, a partire da se stessi. Brava!
Primi segnali che ci fanno bene sperare per un futuro più sostenibile…