Nei giorni scorsi avete lanciato la seconda edizione del contest “Nati per proteggere”: quali sono gli aspetti che ritieni più innovativi dell’iniziativa?
Dietro a una assicurazione non ci sono solo tariffe, preventivi, massimali, ma storie vere di persone che si impegnano nella protezione, ogni giorno. Con questa iniziativa vogliamo costruire un ponte con la società per contribuire a far emergere, condividere e premiare il valore positivo delle storie di (stra-)ordinaria cura e protezione degli altri che sono intorno a noi, troppo spesso sconosciute o date per scontate. E sono tantissime e di grande impatto e ci raccontano un paese che si impegna a ripartire da piccole grandi azioni dal forte senso sociale.

Far dialogare le diverse funzioni aziendali e coinvolgere dipendenti e collaboratori nei progetti sociali: un obiettivo importante per alcune imprese responsabili. Anche per AXA è così?
Le imprese non sono entità indipendenti che vivono in un universo parallelo: sono ecosistemi sociali, fatti di persone, interconnesse con l’ambiente circostante. Crediamo che in una campagna come questa i primi “ambasciatori di protezione” dobbiamo essere noi. Per questo è importante che i dipendenti e i canali distributivi siano pienamente a bordo del progetto, trovando delle formule specifiche di coinvolgimento nel raccontare il vissuto di protezione, come nel caso del concorso parallelo interno fatto attraverso immagine fotografiche. E i risultati sono stati molto positivi. Non siamo sorpresi di questa accoglienza interna, perché attraverso la nostra associazione di volontariato aziendale, AXA Cuori in Azione, vediamo ogni giorno quanto le nostre persone siano disposte a mettersi in gioco in prima persona per educare e proteggere.

Per concludere, come vedi il futuro della CSR o CR, come la chiama AXA? Diventerà un asset strategico in particolare per le imprese del settore assicurativo e bancario?
Direi proprio di sì. È un cambio di paradigma molto importante, specialmente in una società dove i consumatori sono giustamente sempre più attenti ai valori e alla coerenza delle compagnie. Essere socialmente responsabili non significa quindi solo fare cose belle, ma fare le cose innanzitutto bene nei confronti di tutti gli stakeholder, garantendo la sostenibilità e la durevolezza del proprio lavoro nel lungo termine.

Isabella Faluatano è responsabile di Comunicazione, Corporate Responsibility e Public Affairs di AXA in Italia. È inoltre Conseiller du commerce extérieur de la France, Board director della Fondazione Partnership per la Bocconi e Consigliere di Junior Achievement Italia. È membro di Valore D e selezionata per Intheboardroom, la principale iniziativa italiana per formare la nuova generazione di donne nei CdA. Da sempre si occupa di temi economici internazionali, dagli studi in Relazioni Internazionali all’attività professionale come ricercatrice presso l’Istituto Affari Internazionali. Consulente di istituzioni nazionali e internazionali, è attiva in network internazionali: German Marshall Fund, BMW/Quandt Foundation, Bertelsmann Foundation, Consiglio Italia-Stati Uniti.