Cosa è per una giovane studentessa come te la CSR? Mi dai una tua personale definizione?
La CSR è per me lo strumento che permette ad un’azienda di coniugare profitto ed etica. Attraverso la CSR l’impresa diviene un membro attivo della comunità e contribuisce a creare valore per le persone e per il territorio, creando allo stesso tempo terreno fertile per il proprio sviluppo a lungo termine.
La tua associazione – AIESEC – negli ultimi anni si è occupata molto di CSR e sostenibilità. Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a questa scelta?
“Acting sustainibly” è uno dei nostri sei valori: in AIESEC si impara che ciascuna nostra scelta ed azione ha una conseguenza su ciò che ci circonda e sul futuro, perciò è importante non guardare solo a se stessi ed al presente, ma anche essere responsabili e tenere in considerazione l’impatto a lungo termine di ciò che facciamo.
Inoltre lo strumento peculiare con cui AIESEC vuole contribuire alla creazione di un mondo migliore è lo sviluppo di una leadership globale, imprenditoriale e responsabile che possa avere un impatto positivo. Insomma, AIESEC è una palestra di vita in cui un giovane ha l’opportunità di mettersi in gioco per acquisire strumenti ed esperienza utili per il proprio futuro, operando in un ambito davvero internazionale e sviluppando concretamente competenze professionali e manageriali. E in AIESEC si cresce personalmente e professionalmente mentre si fa qualcosa per gli altri, assumendosi responsabilità, operando su progetti ad impatto sociale ed imparando a lavorare perseguendo motivazioni non materiali.
Quindi AIESEC non solo vuole essere uno strumento per aiutare i giovani ad imparare a “fare”, ma si propone di sviluppare degli individui che in futuro siano particolarmente attenti a “fare la cosa giusta”: “Leaders are people who do the right thing; managers are people who do things right”.
Sei stata la prima persona che ha aderito a CSRnatives www.csrnatives.net/#!nativi/c1gz6. Quali aspettative hai nei confronti di questo nuovo network?
Come giovane parte della generazione dei cosiddetti “Millennials”, sebbene non abbia ancora le idee chiare su “cosa vorrei fare da grande”, trovo il mondo della CSR molto interessante ed attrattivo, in quanto esemplificativo di come sia possibile, per non dire dovuto, conciliare profitto ed etica. Ai tempi del liceo ho scoperto che impresa non è necessariamente sinonimo di egoismo spietato e sono venuta a conoscenza di alcuni casi di imprenditori illuminati – a partire da quelli della terra dove sono cresciuta, l’Umbria – che hanno saputo creare valore mettendo al centro l’uomo e lo sviluppo del territorio: allora mi si è aperto un mondo, perchè indipentemente dal fatto che io in futuro lavori o meno in quest’ambito, sono cosciente della possibilità di coniugare crescita economica e sostenibilità, impresa e comunità.
Purtroppo, strano ma vero, quest’ambito è ancora poco conosciuto dai giovani, e anche nelle aule universitarie di parla a mio parere ancora troppo poco di CSR : per questo ho immediatamente sposato la causa dei CSRnatives, perchè vorrei che sempre più giovani come me venissero a conoscenza di questo mondo e perchè credo che la CSR non possa restare un tema d’élite accessibile a pochi del settore, a maggior ragione in un contesto sociale, economico e culturale in evoluzione come quello in cui viviamo, in cui la sostenibilità è sempre più non solo possibile, ma necessaria.
Cosa altro mi aspetto da CSRnatives? Che diventi virale! Ho la sensazione che questo Paese sia pieno di nativi CSR, quindi non ho dubbi sul fatto che si possa pensare in grande.
Gaia Alaimo è nata a Perugia nel 1992, è laureanda in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Università degli Studi di Trieste. Attualmente vive a Milano, dove fa parte del Consiglio Direttivo di AIESEC Italia, ricoprendo il ruolo di responsabile Pubbliche Relazioni. Appassionata di arte e spettacolo, viaggi e comunicazione, sogna un futuro professionale che coniughi creatività, comunicazione ed impatto sociale.
Persone responsabili crescono!! Un grande evviva per Gaia, per la sua lucidità, per la consapevolezza della responsabilità e per la sua passione.
come sempre i cambiamenti culturali hanno bisogno di tempo per essere acquisiti.
Ne abbiamo già avuto esempi anche in un recente passato.
Chi non è più giovanissimo ricorderà come me la battaglia contro il fumo iniziata negli anni ‘70
quando ancora si fumava in qualsiasi locale pubblico, perfino nei corridoi degli ospedali. Le sale cinematografiche erano delle vere e proprie camere a gas….
A distanza di pochi decenni tutto ciò è diventato inconcepibile. E non mi riferisco solamente alla lotta contro i pericoli del fumo per la salute, ma soprattutto all’atteggiamento di rispetto verso chi non fuma. Questo concetto è stato acquisito e non ci poniamo neppure più il problema .
Questo è solo un esempio per dimostrare perché dobbiamo essere fiduciosi verso il futuro della CSR che diventerà, speriamo a breve, un comportamento automatico da parte delle aziende.
Certamente occorre coinvolgere prima di tutto i giovani affinché si formino secondo i principi di etica e sostenibilità e li trasferiscano nelle aziende dove troveranno il loro sbocco professionale o quando diventeranno loro stessi imprenditori.
I giovani sono sempre stati il veicolo più efficace per introdurre i cambiamenti. Tornando alla lotta contro il fumo, in molti casi sono stati i figli più piccoli, opportunamente indottrinati a scuola, a indurre i genitori a smettere di fumare, conducendo loro stessi una vera e propria battaglia personale.
Un grande applauso quindi a Gaia e ai membri dell’Aiasec e complimenti per il loro impegno.
quando ci sono giovani che hanno passione come Gaia, il futuro ci sembra meno negativo….