Nella tesi di laurea che stai preparando parli di CSR come opportunità e non obbligo morale? Cosa intendi con questa affermazione?
Al momento di scegliere l’argomento principale della mia tesi di laurea ho deciso di trattare una tematica di mio grande interesse e verso la quale ritengo ci siano ancora molti aspetti “nascosti” che mi sarebbe piaciuto poter indagare. Il filo conduttore è proprio l’interrogativo “Opportunità vs obbligo morale”. La CSR inizia dove finisce la legge e indipendentemente dalle competenze possedute. Può essere un’opportunità nel momento in cui la si concepisce come sinonimo di responsabilità, di tutela, di autentica dignità, quindi al di là del ritorno in termini prettamente utilitaristici che potrebbe eventualmente comportare. Non vediamola come strumento ma interpretiamola come un fine, verso il quale il mondo prima o poi convergerà. Sicuramente le esperienze aziendali sono molto differenziate e le prime realtà che si sono impegnate in questo settore erano anche coloro con forte sensibilità e grande motivazione volontaria. Oggi molte imprese, a fronte dell’evoluzione sia mondiale ma soprattutto del vero e proprio consum-attore, protagonista indiscusso del sistema sociale, hanno capito che la CSR potrebbe essere impiegata come una vera strategia di marketing, un mezzo per conquistare l’attenzione della collettività… Peccato che quest’ultima abbia tutti gli strumenti per capire se la sensibilità sia autentica o “comprata”. Come ho scritto anche in tesi ritengo che sviluppo economico e sostenibilità non sono più polarità distinte ma strettamente interconnesse ed è solo la consapevolezza di ciò che può determinare il benessere dell’intera società a condurre ad un percorso di crescita i cui nuovi parametri divengono il metro di giudizio degli individui.
Sei uno dei membri più attivi di CSRnatives. Quali sono le tue impressioni rispetto all’attività che è stata realizzata in questi mesi?
Per rimanere in tema, CSRnatives è stata una vera opportunità presentata il cui percorso ho deciso di intraprendere e “vivere” a 360 gradi. Viviamo in un mondo difficile, che non solo è costituito da persone che“ vogliono la cosa migliore nel modo migliore”; un mondo che non per tutti è portatore della stessa accezione. Ma questo è il nostro mondo e credo fortemente che ognuno di noi sia in grado di lasciare il segno, più o meno visibile. L’impegno nostro più grande è cercare di fare network, sensibilizzando sempre di più tutti coloro che non hanno conoscenza o non si rendono ancora conto dell’importanza che oggi tale tematica riveste. Fino ad ora gli incontri sono stati molto produttivi e la realizzazione dell’e-Book sarà il primo di tanti progetti che speriamo di attuare divenendo sempre più numerosi! Molto stimolante è collaborare con persone ed aziende che credono in noi, dimostrando un forte interesse verso la nostra attività, fornendoci input e spingendoci a cooperare per lasciare un’impronta indelebile. Una rete che ci permette di comprendere nel concreto che cosa significa per un sistema impresa essere socialmente responsabile, che mansioni svolge, a quali obblighi deve adempiere un CSR manager e soprattutto qual è l’ingrediente che alimenta l’interesse verso un miglioramento sentito, un’attenzione inarrestabile, tutt’altro che scontata, anche nei nostri riguardi. Un ponte tra studenti e aziende per un risultato ancora più sorprendente ci ha reso nota la strada del Domani: la sostenibilità.
Siamo noi ragazzi che, mettendoci in gioco, vogliamo trovare il giusto metodo per diventare non solo tanti ma anche un esempio tangibile di ciò in cui si crede: è giusto farlo valere perché un giorno, forse, le variabili per cui lottare potranno essere diverse. Superare il valico si può e alcune realtà ce lo dimostrano quotidiamente. Basta solo crederci e noi ne stiamo dando concreta prova.
“Un piccolo contributo per un grande risultato”: questa è la vera essenza del nostro impegno.
Immagino che, dopo la laurea, vorrai mettere in pratica quanto hai studiato: in che tipo di impresa ti piacerebbe lavorare?
Ritengo che lavorare nella corporate social responsibility sia un desiderio che, al giorno d’oggi, accomuna molti giovani nonostante i molteplici interrogativi in merito alle attività che concretamente si andrebbero a svolgere. Tante sono le imprese che comunicano la loro responsabilità sociale, poche sono tutte coloro che realmente ci credono mettendola in pratica in ogni minima azione, a 360 gradi. Grazie a quanto ho studiato all’università e soprattutto al mondo che mi si è svelato frequentando la rete dei CSRnatives, una volta laureata sicuramente vorrò far divenire la mia passione sempre più concreta cercando un lavoro che sia in linea con questa mia aspirazione.
E ciò non significa per forza l’azienda: mi attraggono le ONG, le società specializzate nel sociale e la tutela dell’ambiente.
Claudia Montevecchi è laureanda nel corso Comunicazione pubblica e d’impresa presso l’Università degli Studi di Milano, ho 23 anni e viene da Bologna. Ha maturato un forte interesse verso la Corporate social responsability e crede che oggigiorno sia sempre più importante che le imprese ma soprattutto i giovani, che rappresentano il “futuro di domani”, ne comprendano il reale significato ma soprattutto la reale importanza.
E’davvero confortante leggere questa intervista e vedere una ragazza così giovane interessata al tema della CSR. Mi ha colpito soprattutto la frase: “sviluppo economico e sostenibilità non sono più polarità distinte ma strettamente interconnesse”. Fare profitto e investire nel sociale non sono più due mondi paralleli; intersecare, connettere e coniugare questi due universi è la nuova sfida che ogni azienda deve accettare per poter essere pronta nei prossimi anni.
le imprese che credono nei giovani sono – in linea di massima – portate a innovare e a investire nella sostenibilità….