La startup di questa settimana del mio blog è ABZERO e l’intervistato è Andrea Cannas.
Ciao Andrea e benvenuto sul mio blog. Sono venuta a conoscenza della vostra attività in occasione del premio #NatiPer che ogni anno AXA organizzata e che quest’anno avete vinto con il progetto “Un drone per la vita”. Ci racconti di cosa si tratta?
Ciao. Innanzitutto grazie per il vostro invito. Per noi è molto importante avere un pò di spazio per far conoscere il nostro progetto. ABzero #undroneperlavita è per noi molto importante, ha un impatto sociale fortissimo perché si prefigge (ci prefiggiamo) un obiettivo che pone l’asticella della salute e qualità della vita molto in alto. Quello che vogliamo fare è trasportare sangue organi e medicinali in maniera completamente automatizzata e sicura tra ospedali utilizzando droni. Il sangue è un bene pubblico e ha la necessità, perché deperibile, di essere trasportato dove e quando necessario. Fino ad oggi il problema del trasporto degli emoderivati è dipeso soprattutto da bisogni imprevedibili di questo bene, dal problema del traffico e dei collegamenti lenti tra strutture anche nella stessa città e agli alti costi dei trasferimenti aerei: basti pensare che un singolo volo in elicottero, per trasportare magari 10 sacche di sangue può costare anche 2000€.
I droni ABzero garantiscono un trasporto automatico e veloce ed il mantenimento della qualità del bene trasportato secondo gli standard di legge (ad oggi nessuno al mondo lo fa). Il cuore pulsante del nostro progetto, vera cabina di regia del trasporto, è la nostra smart capsule intelligente ed attiva e capace di adattare al meglio velocità del volo-alta qualità del trasporto. Siamo i primi a fare tutto questo.
Quali sono gli studi e le competenze necessarie per poter realizzare un progetto come il vostro?
Il team di ABzero è costituito oltre che da me anche da Giuseppe Tortora. Siamo spinoff della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ed entrambi abbiamo una formazione tecnico-scientifica improntata sulla Ricerca e Sviluppo applicata all’ingegneria di frontiera. Abbiamo già avuto una esperienza imprenditoriale in una startup medicale. Oltre all’importante background tecnico, per affrontare un progetto così innovativo e dal cosi grande impatto sociale, è necessaria tanta passione e dedizione oltre che al supporto scientifico di diversi ospedali distribuiti in tutto lo Stivale. In ultimo, last but not least, è importantissimo il contributo che AXA, attraverso il concorso #Natiper che abbiamo vinto di recente, sta dando alla nostra idea fornendoci i materiali e le attrezzature che ci permetteranno di spiccare letteralmente il volo ed essere pronti ai primi test nei mesi di marzo/aprile.
ABzero, oltre al servizio di progettazione, offre un servizio di stampa di prototipi 3D. Di cosa si tratta?
Abzero è una società molto attenta allo sviluppo tecnologico e all’innovazione. Il “servizio” di stampa 3D che noi offriamo è una parte marginale del nostro core business ed è rivolta a tutte le aziende che, come noi, sviluppano nuove tecnologie o progetti di ingegneria di frontiera e che hanno bisogno di prototipizzare parti tecnologicamente rilevanti dei loro progetti. La stampa 3D ci permette di interconnetterci con realtà simili alla nostra e con le quali instaurare rapporti di vicendevole sostegno tecnico e ingegneristico.
Detto questo, per noi #undroneperlavita rimane il fulcro della nostra attività.
Quali sono i vostri programmi per il futuro?
Di certo il futuro ci pone molte sfide avvincenti che noi vogliamo affrontare con la voglia e la determinazione che fino ad ora ci ha contraddistinti. Prevediamo per il 2020 di essere presenti in almeno 8 strutture sanitarie in Lombardia, nel Lazio ed ovviamente in Toscana e ci auguriamo di poterci espandere subito dopo a livello nazionale ed internazionale. Nel futuro c’è sicuramente anche la versione “4.0” del progetto che prevedrà il monitoraggio per la sicurezza dei lavoratori nei grandi impianti industriali e l’applicazione di alcune nostre tecnologie in campo automotive. Abzero, fedele alla propria vocazione di Innovatore per il bene sociale e della comunità, guarda avanti con entusiasmo e voglia di esserci e di fare.