In Italia ci sono molte startup innovative che non sono conosciute come meriterebbero. Da questa settimana ho deciso quindi di dedicare una rubrica del mio blog a organizzazioni conosciute o sconosciute che bisogna imparare a valorizzare.
Nella prima intervista il protagonista è Gherardo Liguori di start2impact.

Ciao Gherardo e benvenuto sul mio blog. Ci racconti quando è nata e di cosa si occupa start2impact?
Ciao Rossella e grazie per questa grande occasione!
Siamo partiti a febbraio 2017 come startup ad impatto sociale: la nostra mission è aumentare l’occupazione giovanile grazie all’accesso a competenze digitali e trasversali con 10 anni di anticipo. Stiamo creando un valore unico per la Generazione Z, cioè i giovani delle scuole superiori di cui in pochissimi oggi si occupano, completamente diversi dai Millennials (la generazione precedente di cui faccio parte anche io) su cui tanti si concentrano.
Diciamo 10 anni di anticipo perché oggi gli studenti universitari non conoscono le competenze più richieste dalle aziende e infatti abbiamo uno dei tassi di disoccupazione giovanile più alti in Europa: a luglio era 37% in Italia, 18% la media europea.
Entro 3 anni secondo la Commissione Europea il 90% dei lavori richiederà competenze digitali e, già oggi, a differenza di quello che si crede, il problema non è solo l’assenza di lavoro, ma il fatto che le aziende non trovano candidati con le competenze richieste: a fronte di circa 3 milioni di disoccupati ufficiali, al momento in Italia ci sono 1.007.835 posti disponibili fra cui tantissimi sono legati alle competenze digitali. La richiesta di queste competenze al momento non è soddisfatta né dalla scuola, né dalle Università.
In questo contesto noi di start2impact abbiamo appena finito di realizzare la prima versione di una piattaforma unica al mondo: facciamo orientamento sul futuro del lavoro, diamo formazione digitale ai giovani delle scuole superiori e, attraverso dei test, mettiamo i migliori in contatto con le aziende partendo dall’alternanza scuola-lavoro. Per gli studenti e le scuole è tutto gratuito. L’obiettivo è farli crescere, creare occupazione e diventare il LinkedIn dei Talenti Digitali Under 20. Abbiamo già testato il format con alcune scuole e Gelateria Fatamorgana, un’eccellenza del Made in Italy, e ha avuto un grande successo: grazie alle idee dei talenti della nostra community in sole due settimane l’azienda ha aumentato interazioni (+105%) e visibilità (+1833%) su Facebook e, soprattutto, ha rafforzato il valore sociale del suo brand dato che è stata citata, insieme a start2impact, sui principali quotidiani del mondo del lavoro e dell’innovazione.

Facciamo un passo indietro: cosa ti ha spinto a creare questa startup che ha come obiettivo favorire l’incontro tra giovani e imprese in campo digitale?
start2impact nasce da una ferma convinzione: possiamo cambiare il mondo solo se ripartiamo dai giovani, perché oggi rappresentano il 25% della popolazione ma in realtà sono il 100% del nostro futuro! Le aziende nelle loro attività di CSR spesso puntano tutto sull’ambiente, ma se non dedichiamo anima e corpo ai giovani il nostro Paese non riuscirà mai a ripartire e continueremo ad avere uno dei tassi di disoccupazione giovanile più alti in Europa. Troppi genitori spingono i figli all’Università pensando che la laurea sia una sicurezza per il loro successo, ma senza una scelta consapevole l’Università si rivela essere solo un parcheggio in attesa di capire cosa fare da grandi, troppo spesso una perdita di tempo e soldi. In diversi settori, l’Università insegna un metodo di studio e dà una base teorica ma non garantisce un lavoro perché sono anni che non si adatta alle richieste del mercato.
Nel panorama digitale start2impact ci distingue per il focus sulla Generazione Z che non ha nessun altro e il fatto che la nostra piattaforma è l’unica realizzata in co-design con gli studenti: ogni contenuto è stato realizzato ascoltando le loro richieste. Non solo contenuti formativi ma anche contenuti che rispondono alle domande tipiche della loro età che li bloccano e gli impediscono di mettersi alla prova.

Come è composto il vostro team?
Virginia Tosti, 30 anni, è la nostra Growth Hacker, si occupa cioè della crescita di start2impact. È anche Dream Coach per Junior Achievement data la sua forte esperienza imprenditoriale: ha gestito le società immobiliari di famiglia per 10 anni.
Luca Carabetta, 26 anni, è il programmatore della nostra piattaforma con 8 anni di esperienza. Ha fondato Trivo, startup nel settore dell’Internet delle cose ed è Advisor per le tecnologie dell’Industria 4.0 e per le Policy sull’Innovazione alla Camera dei Deputati, nonché Project Manager & Marketing presso fabbricadigitale.
Io mi sono occupato di sviluppare strategie digitali per vari personaggi pubblici, ho avuto l’onore di essere inserito fra i migliori professionisti della comunicazione politica digitale da Job Seeker Italia e di fare formazione ad oltre 2.000 persone negli ultimi due anni.
Ci siamo conosciuti durante le nostre esperienze in politica, io e Luca eravamo collaboratori parlamentari, Virginia l’ho conosciuta durante il referendum costituzionale.
Dopo queste esperienze, abbiamo deciso di metterci in gioco e di non aspettare le scelte della politica ma di fare Politica realizzando start2impact.

Quali sono i programmi per il futuro?
Nei nostri primi cinque mesi siamo stati selezionati come finalisti in 4 startup competition, fra cui quella di AXA Italia volta a premiare le startup che migliorano la vita delle persone. Dal 4 settembre saremo in gara per vincere 50.000 euro!
Ma nel frattempo continuiamo a creare valore per gli studenti. Dopo un tour di orientamento nelle scuole che nei nostri primi tre mesi ha coinvolto oltre 3.000 studenti e dopo aver testato il nostro business model, questa estate abbiamo ideato la Digital Summer Week, un altro programma unico al mondo. Abbiamo lanciato delle sfide nella nostra community per selezionare 5 talenti Under 20, li abbiamo invitati sul Monte Terminillo e gli abbiamo insegnato e fatto applicare nozioni di Digital Marketing, User Experience e Growth Hacking, le discipline che stanno contribuendo alla crescita delle aziende più innovative, fra cui Amazon e WhatsApp.
Luca Barboni, Growth Hacker n.1 in Italia, ha esordito così la sua lezione con i nostri talenti: Mi sento come se stessi parlando ai prossimi X-Men!. Imparare già alle superiori le metodologie usate dalle aziende che stanno rivoluzionando la nostra società, crea un potenziale di innovazione senza confini per il nostro Paese!
Last but not least, questa settimana abbiamo lanciato altri due contenuti gratuiti e unici: il primo eBook di orientamento alle nuove professioni digitali con le storie di 11 eroi del digitale raccontate attraverso le domande fatte dagli studenti under 20 della nostra community (scaricabile qui) e il primo corso online per le scuole sulle competenze digitali dove talenti under 20 sono protagonisti insieme ai migliori professionisti (qui per iscriversi al canale YouTube in cui sono presenti alcuni video). Abbiamo già 30 scuole interessate al nostro corso con cui definiremo le partnership al rientro a scuola e puntiamo ad arrivare a 150 entro dicembre.
Non esistono limiti per innovare la scuola e il nostro Paese, l’unico limite è quello che poniamo a noi stessi!