È un termine relativamente nuovo per l’Italia ma non è un’altra certificazione anche se per alcuni aspetti le somiglia. Le imprese per potersi definire B Corp (Benefit Corporation) devono superare la verifica di B Labs, l’organizzazione nata negli USA che ha sviluppato il concetto di Benefit Corporation e che sinora ha certificato 775 imprese in tutto il mondo. Il modello definisce un modo di fare impresa o di modificare la gestione dell’organizzazione già esistente. Un’impresa B Corp persegue obiettivi sociali e ambientali, ha cura della comunità nella quale opera, fino ad arrivare a condividere gli utili con i dipendenti. In America queste imprese hanno un preciso status giuridico che si chiama For Benefit e autorizza i manager a puntare su risultati sociali e ambientali anche se questo comporta una riduzione del profitto. Un modello che ricorda l’impegno delle imprese CSR oriented capaci di coniugare il business con il sociale e l’ambiente.
E in Italia? È impensabile che anche l’ordinamento italiano arrivi a riconoscere uno status giuridico per le imprese simile a quello For Benefit che esiste negli Stati Uniti? O la ricerca del profitto su ogni cosa resterà per sempre l’unica parola d’ordine?
Mi risulta che l’unica azienda B Corp in Italia sia Nativa (ne parlano qui: http://www.eticanews.it/2013/05/nativa-nasce-la-prima-b-corp-ditalia/). Se in futuro aumenterà il numero di aziende che decideranno di aderire a questo modello, forse anche la legislazione italiana si adatterà.
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i nostri economisti ultra-liberali che ci assillano con le loro ricette per uscire dalla crisi dalle pagine della maggior parte dei quotidiani.
Piccoli passi. Ma di grande importanza. Soprattutto se è un riconoscimento di buone pratice. Mi rimane la solita domanda: come uscire dalla nicchia e farle diventare pratiche diffuse? Quali strumenti e quali incentivi pratici? Pensiamoci…
la comunicazione in questi casi è fondamentale… in tema di CSR e di innovazione sociale è necessario avviare una “sana” alleanza tra giornalisti, relatori pubblici, pubblicitari