Nei giorni scorsi al Cibus di Parma Mutti ha presentato il suo primo bilancio ambientale, un documento che, come sappiamo, è considerato sempre più uno strumento di comunicazione non solo di rendicontazione.
Nel bilancio Mutti offre agli stakeholder una panoramica degli impegni presi e dei principali risultati raggiunti: riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 1.500 tonnellate negli ultimi due anni, imballaggi primari e secondari riciclabili al 100%, riduzione del consumo di acqua e dell’energia utilizzata, impegno per la riforestazione. Con un investimento economicamente molto significativo che arriva a un milione e mezzo di euro.
Nella pagina introduttiva Francesco Mutti, l’Amministrazione Delegato del Gruppo, spiega così le ragioni che hanno portato l’azienda a redigere per la prima volta un bilancio ambientale: “la volontà di monitorare gli impatti derivanti dalle nostre attività produttive al fine di tenere sotto controllo le performance nelle aree più critiche sotto il profilo della sostenibilità, valutare le possibili aree di intervento, identificare le leve da agire a vari livelli di responsabilità e stabilire priorità di intervento”. Una scelta importante, un percorso che proseguirà nei prossimi anni.
Cosa c’è di nuovo
Interessante l’impegno per coinvolgere gli stakeholder valorizzato nel documento. La condivisione e la partecipazione sono fattori sempre più importanti per qualsiasi organizzazione. Il bilancio Mutti è stato costruito in sinergia con enti, atenei, associazioni partner di iniziative specifiche del gruppo. Tra gli altri Cnr, Scuola Sant’Anna di Pisa, Wwf Italia, Horta (spin off dell’Università Cattolica), Ente Parchi del Ducato.