L’impresa di questa settimana è Di Leo, un’azienda del Sud passata in pochi anni da laboratorio artigianale a realtà industriale importante.
Come comunica
Artigianalità, genuinità, qualità del prodotto ma anche capacità di investire in cultura e di comunicare il proprio impegno. Questi alcuni punti di forza che stanno caratterizzando il successo di Di Leo, azienda di Altamura con stabilimento a Matera che produce e commercializza prodotti da forno.
In questi ultimi anni Di Leo si sta distinguendo per la qualità del proprio prodotto (che non ho ancora assaggiato ma che credo sia molto buono) e per il proprio impegno sul fronte culturale. Di Leo ha infatti offerto supporto al Comitato Matera 2019 per sostenere la candidatura della città a capitale europea della cultura 2019.
Mi ha colpito la decisione dell’azienda di dare il nome di una linea di prodotti al Sasso Caveoso che caratterizza le case scavate nella roccia e rimaste intatte nei secoli nell’antico cuore di Matera. Il prodotto diventa quindi messaggero dell’impegno sociale e ambientale dell’impresa. Un strategia articolata che ha visto anche il coinvolgimento di associazioni e di scuole del territorio.
Di Leo utilizza sia i principali social media sia i media classici. Per esempio, con la campagna stampa Siamo cotti per Matera ricorda l’impegno per la candidatura della città con un semplice ma efficace head line.
Cosa riesce a trasmettermi
La comunicazione di Di Leo è una dichiarazione di amore per il territorio e di orgoglio per aver saputo diffondere la cultura anche attraverso il proprio prodotto. Non resta che dire: bravi!
L’impresa della settimana: Di Leo

ieri Di leo ha presentato una nuova interessante iniziativa all’Orto Botanico di Brera a Milano, il progetto #allorangoiocitengo, realizzato con la collaborazione dell’associazione forPlanet Onlus di Tessa Gelisio, che mira a salvaguardare le foreste dell’isola indonesiana di Sumatra (patrimonio unesco 2004) e i suoi orangutan, esemplari ormai in via d’estinzione.
Io, al contrario di R.S., ho assaggiato i biscotti: buonissimi!!! Sapere poi che la produzione è sostenuta dalle iniziative – a livello territoriale e internazionale – descritte fa “leccare i baffi” in tutti i sensi. Ce ne fossero…
confermo … il prodotto è molto buono oltre che sostenibile