Questa settimana torno a proporre una riflessione sull’importanza, e l’utilità, di mettere in campo partnership tra soggetti diversi. Nel caso di cui vi parlo, la collaborazione mira a far crescere la cultura ambientale e migliorare la sostenibilità di un territorio.
I protagonisti dell’iniziativa, che ha previsto la posa di centinaia di alberelli in un’area urbana, sono quattro: un’organizzazione non profit (Rete Clima®), un’impresa (Compass), un’amministrazione locale (Comune di Cantù) e i bambini delle scuole elementari della zona.
Cosa hanno fatto i vari attori? E con quali vantaggi?
Rete Clima® ha portato avanti la sua missione: realizzare sistemi forestali conservativi capaci di assorbire CO2 atmosferica e promuovere la cultura della sostenibilità.
Compass, del Gruppo Mediobanca, ha compensato le emissioni di gas serra del suo giornale aziendale facendosi così carico di una parte degli impatti ambientali legati al suo business, inquadrando tale azione in una più ampia campagna di CSR. Inoltre ha coinvolto i dipendenti nella messa a dimora degli alberelli, un’attività sul campo che ha rafforzato il senso di appartenenza aziendale.
Il Comune di Cantù ha messo a disposizione gli spazi e ha così potuto ottenere una nuova area verde urbana a costo zero, con benefici per tutti i cittadini.
Le scuole hanno coinvolto i bambini nell’attività di messa a dimora forestale insieme ai dipendenti di Compass, rendendoli partecipi di un progetto a tutela dell’ambiente che promuove comportamenti sostenibili sul piano economico, sociale e ambientale: grazie ai proventi delle compensazioni aziendali, le classi terze delle elementari di Cantù stanno anche partecipando ad un programma di educazione ambientale nell’ambito del progetto Il respiro dell’albero gestito da educatori ambientali del network di Rete Clima®.
Un esempio di come la collaborazione tra soggetti con finalità e competenze diverse possa produrre risultati e vantaggi per tutti. Un progetto di sostenibilità locale e globale da imitare.
è un’iniziativa molto brava Prof, per includere i bambini a partecipare in un progetto responsabile per l’ambiente.
Mi ricordo che ad Expo Dubai 2020, da subito si includono bambini tipo 9 o 10 anni per diventare i loro giovani ambasciatori. Ho letto circa un mese o 2 mesi fa.
Il coinvolgimento dei più piccoli non solo è un momento educativo ma sarà un momento che resterà nella loro memoria. Quindi, si spera, diventeranno adulti più consapevoli.
Come diceva Confucio, “Dimmi e dimenticherò, mostrami e forse ricorderò, coinvolgimi e ricorderò….”
Siamo proprio ridotti male! Quasi ci stupiamo positivamente per iniziative come queste che sono destinate a lasciare un buon segno nella vita di tante persone (e dell’ambiente), mentre la condivisione e la compartecipazione dovrebbe essere pratica quotidiana. Come diceva il buon Aristotele l’uomo è un animale SOCIALE. E’ nella relazione con l’altro che trova il proprio statuto di uomo. Dimenticarsene è cattivo segno. Ricominciare a metterlo in pratica, segno di speranza.
Effettivamente l’intervento con Compass è stato una vera e propria “perla”: CSR, corporate identity, team building, carbon offset, educazione…..un mix vincente per una azione sostenibile concreta ed efficace.
Grazie della segnalazione: una notizia così merita di essere diffusa.
Quando un’iniziativa di sostenibilità ambientale (ma non solo) ha caratteristiche tali da poter essere presa a modello, è importante comunicarla.
Nel mio blog voglio anche fare questo: valorizzare casi positivi con l’obiettivo che altri soggetti, in altri territori, adottino pratiche virtuose.
sono d’accordo con te, Rossella. Le pratiche virtuose di qualsiasi tipo vanno comunicate. Spesso chi fa del bene non vuole che si risappia, per un malinteso senso di modestia, senza considerare che così facendo non innesca l’effetto “contagio”.