Nato nel 1908 nello stato di Washington, Howard Rothmann Bowen è stato definito il padre della Corporate Responsibility. Per molti ricercatori e analisti accademici, Bowen è stato infatti un economista pioniere dell’analisi del rapporto tra impresa e società.
Nel suo percorso professionale ha un ruolo fondamentale la didattica: insegna economia in diverse università (Iowa, Illinois, Massachusetts) e nel 1970 diventa presidente della Claremont Graduate University. Successivamente assume cariche pubbliche e viene nominato capo economista del ministero americano del commercio. A Howen si deve il primo studio importante sulla formazione di una coscienza sociale degli uomini d’affari.
Howard muore a Claremont, in California, nel 1989.

Caro Howard,
dobbiamo a te la prima definizione di responsabilità sociale. Ce la ricordi?
Nel 1953 ho proposto questa definizione: “La RSI fa riferimento agli obblighi degli uomini di affari di perseguire quelle politiche, prendere quelle decisioni, o seguire quelle linee di azione auspicabili in termini di obiettivi e valori della nostra società.”
Ho sempre sostenuto che la responsabilità sociale degli uomini d’affari è prendere decisioni che siano coerenti agli obiettivi dell’impresa ma anche ai valori sociali.

Sei diventato famoso per aver messo in evidenza alcuni aspetti finalizzati al miglioramento della gestione aziendale. Ce ne ricordi qualcuno?
Credo che alcune delle considerazioni da me fatte tanti anni fa siano ancora attuali. Per esempio, l’importanza di modificare la composizione dei consigli di amministrazione inserendo persone con punti di vista e interessi diversi, una maggiore attenzione al sociale nella gestione dell’impresa, la necessità di un audit condotto da esperti indipendenti che valutano le politiche dell’azienda rispetto a parametri quali prezzi, salari, ricerca e sviluppo, pubblicità, relazioni pubbliche…

Per concludere, quale pensi debbano essere le caratteristiche di manager in un’impresa responsabile?
Il ruolo dei manager è fondamentale per le imprese che vogliono dotarsi di una strategia di sviluppo sostenibile. Ho saputo che oggi ai manager si chiede non più di gestire le persone in una logica gerarchica ma di creare e mantenere relazioni in grado di portare risultati in termini di creatività, innovazione, sviluppo. Mi sembra un approccio corretto! Interessante il fatto che alcune imprese hanno deciso di inserire tra gli strumenti di valutazione dei manager anche i risultati ottenuti per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Un ottimo segnale!