Sabato ho partecipato nel carcere di San Vittore a #Guerra di Parole, un’iniziativa dell’associazione PerLaRetorica progettata e gestita da Flavia Trupia e il suo team. Bravissimi, oltre a Flavia, anche l’attore e regista Enrico Roccaforte e il rapper Amir Issaa.
L’edizione di Milano è stata emozionante non solo per il contesto (chi, come me, non era mai entrato in un carcere difficilmente dimenticherà questa esperienza) ma per la bravura degli studenti universitari e dei detenuti che si sono affrontati in una gara di retorica e rap in cui hanno sostenuto nel primo round una posizione e nel secondo il suo contrario.  Molto interessante il tema scelto per questa edizione: L’opinione pubblica è il sale della democrazia o il dominio del populismo?
Per prepararsi, i due gruppi hanno partecipato separatamente a un corso di formazione per apprendere le tecniche della retorica, del teatro e del rap.
L’iniziativa, che come le precedenti è stata sostenuta da Toyota Motor Italia, ha visto la collaborazione dell’Università degli Studi di Milano, della Conferenza dei Rettori, della Casa Circondariale di Milano San Vittore insieme all’Unione Camere Penali Italiane, dell’associazione Amici della Nave. Il progetto è stato supportato da FERPI, Federazione Relazioni Pubbliche Italiana.

Cosa c’è di nuovo
Il cambiamento passa anche dalla capacità delle persone di ribaltare il proprio punto di vista, di mettersi nei panni dell’altro, di imparare ad usare in modo efficace il linguaggio.
#Guerra di parole è un esempio interessante di arte oratoria dove non conta solo la preparazione tradizionale, ma anche la capacità di gestire il corpo, di divertire e di comunicare con il pubblico. Perchè cambiare si può, basta volerlo!