L’ospite di questa settimana del mio blog è Roberto Frisina, Co Founder di Frieco.
Ciao Roberto e benvenuto sul mio blog. Quando e come nasce Frieco?
Ciao Rossella e grazie per l’opportunità di poter raccontare la nostra storia.
Durante l’esperienza imprenditoriale passata (dal 2003 al 2018) nell’ambito della metalmeccanica e lavorazione lamiera con l’attività di famiglia, io e mio fratello Danilo Co Founder della FRIECO Società Benefit srl siamo cresciuti con una cultura imprenditoriale molto profonda pur essendo comunque un’attività di piccole dimensioni che lavorava prettamente su disegno o conto terzi.
Così a seguito delle varie “crisi” che ci accompagnano da anni nel 2013, consapevoli delle nostre capacità, è nata la decisione di sviluppare, in parallelo alla normale attività, un nuovo prodotto da zero senza sapere però esattamente che cosa.
Siamo partiti quindi da un ragionamento basilare: quali sono le cose vitali per l’uomo e che pertanto non possono andare in crisi ovvero ci sarà sempre domanda? La nostra risposta è stata il cibo e l’acqua oppure di conseguenza i rifiuti, perché comunque tutti i cibi e bevande per essere offerti devono avere un imballaggio o un contenitore. Così abbiamo studiato il mercato e poi abbiamo notato che proprio nell’ambito rifiuti e più precisamente per i rifiuti inorganici, che sono ad esempio i contenitori o imballaggi in plastica, vetro, metalli e cartone, non esistevano e tuttora non esistono soluzioni per agevolare l’organizzazione interna di un’attività commerciale o di un’azienda o di un cittadino.
Nasce dunque l’idea di creare un nuovo elettrodomestico per i rifiuti o meglio per ridurre il volume dei rifiuti, proprio come una lavastoviglie o una lavatrice o un asciugatrice aiuta ed agevola la vita quotidiana di ogni persona.
La nostra innovazione consiste nella tecnologia di triturazione che abbiamo brevettato e che permette in pochissimo tempo di ridurre il volume di tutti i rifiuti inorganici di oltre il 95%, questo significa che dove prima era necessario uno spazio di stoccaggio di 7 contenitori o buste grazie a FRIECO ne basterà 1.
Siete non solo una start up innovativa ma anche una società benefit: ci spieghi le ragioni di questa scelta?
A seguito di feedback di clienti già acquisiti oltre che dai potenziali (non solo a livello nazionale), abbiamo riscontrato ripetutamente la necessità di rispondere alle seguenti domande la cui risposta molte volte ha pregiudicato l’acquisizione del cliente stesso: cosa ne faccio del materiale triturato? l’ente preposto ritirerà questo materiale?
Confrontandoci con i player del settore rifiuti (non interessati a variare lo status quo) ed alcune amministrazioni comunali, abbiamo capito che queste due domande al posto di essere un ostacolo alla diffusione del prodotto potevano essere un vantaggio.
L’evoluzione naturale del progetto FRIECO, nasce come Prodotto Innovativo per poi diventare un servizio utile al cliente, società ed ambiente. Si perché la fornitura di una macchina per riduzione volumetrica alla fonte ci permette in primis una minor frequenza di ritiro presso le utenze, oltre l’utilizzo di mezzi meno impattanti.
L’impiantistica necessaria alla stoccaggio, selezione e trasformazione del materiale già triturato di conseguenza è meno ingombrante e meno costosa sia in termini di investimento aziendale che in termini Ambientali.
Questo concetto e idea ci ha permesso nel 2018 di arrivare come finalisti a Start cup Piemonte VdA e di partecipare poi a Verona al Premio Nazionale Innovazione ricevendo la Menzione Speciale Social Innovation per il miglior progetto di Innovazione Sociale.
Pertanto ci siamo resi conto che la nostra proposta ha fini ben più elevati a livello etico e morale del normale modello d’impresa, per cui abbiamo conosciuto il modello normato anche dalla legge italiana delle Società Benefit che rappresentano una evoluzione del concetto stesso di azienda. Mentre le attività tradizionali esistono con l’unico scopo di distribuire dividendi agli azionisti, le SB sono espressione di un paradigma più evoluto: integrano nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera.
Non si tratta di Imprese Sociali o di una evoluzione del non profit, ma di una trasformazione positiva dei modelli dominanti di impresa a scopo di lucro, per renderli più adeguati alle sfide e alle opportunità dei mercati del XXI secolo.
In particolare con FRIECO vogliamo migliorare la filiera della raccolta rifiuti rendendola meno inquinante e sostenibile in ottica di Economia Circolare.
Per fare questo forniamo un innovativo elettrodomestico brevettato per ridurre il volume dei rifiuti inorganici, poi veniamo a raccogliere il materiale per trasformarlo in nuovi prodotti eco-sostenibili…
Che ruolo ha la tecnologia nello sviluppo dei vostri progetti e più in generale nella gestione differenziata dei rifiuti?
Certamente è utile differenziare i rifiuti anche se in alcuni casi è veramente difficile perché la metodologia cambia da comune a comune, ma anche su quello abbiamo qualche idea da portare avanti in futuro. La vera sfida, secondo noi, è nell’immaginare cosa si può creare con quel materiale. La tecnologia o meglio le nuove tecnologie come IoT, Blockchain, o quelle elettromeccaniche che andremo a sviluppare sono e devono essere il cardine, dal nostro punto di vista, al fine di ottenere un’innovazione sociale.
Vogliamo poi certificare e tracciare la nostra filiera di riciclo in modo che sia per tutti visibile dove vanno i materiali raccolti e permettere ai nostri clienti di poter raccontare la propria ecosostenibilità.
Quali sono i vostri programmi per il futuro?
Lo sviluppo del primo HUB (centro operativo) pilota a servizio di una predefinita area geografica (20 Km), ed una definita quantità di utenze non domestiche, che svolgerà le funzioni di promozione e vendita delle macchine e dei nuovi prodotti provenienti dalla filiera autonoma; servizio di ritiro per avvio a riciclo del materiale di scarto cui l’utenza di tipo commerciale non vuole disfarsi; assistenza; selezione del materiale di scarto per ottenere materiali omogenei; avvio a riciclo diretto o attraverso altre attività (priorità localizzazione).