Una startup che si occupa di riciclo creativo: l’ospite di questa settimana del mio blog è Lorenzo Bassotti di Be_recycled.

Ciao Lorenzo e benvenuto sul mio blog. La tua storia è molto interessante: ci racconti come è partita l’idea?
Tutto è partito nel aprile 2016 quando ho perso il lavoro, più di 20 anni passati in un magazzino farmaceutico, da quel giorno ho voluto dare sfogo alla mia creatività cominciando prima a lavorare solo il legno e creando lampade in materiale ligneo e successivamente rivisitando e dando vita ad oggetti dimenticati e recuperati in cantine, mercatini, aste e scantinati etc..
L’unico modo per ridar vita a questi oggetti per me è quello di vederli con una luce diversa, illuminarli per me è riscoprire il lato oscuro della sua anima.
Da questo è nato il mio progetto be_recycled che oltre ad essere “l’essere riciclato” dell’oggetto e anche stata la mia rinascita personale dal punto di vista creativo.

Mi ha colpito una frase che compare sul tuo sito: “Le mie creazioni sono tutte, nessuna esclusa, piccole risurrezioni. Rinascite di oggetti, ma anche di storie, di persone dimenticate”. Ci spieghi meglio cosa intendi?
Ogni oggetto ri-creato da me ha una propria storia vissuta alle spalle ha qualcosa da raccontare e magari anche qualche brutta storia alle spalle, esempio “Vietnam 1972” è una vecchia maschera antigas per bambini anni ’70 recuperata ad un asta, “Forlì 1975” è un formascarpe ligneo, “Cerchiolight ’70” una serie di vecchi cerchi per biciclette, “N° 12 Meat chopper ‘30” un vecchio tritacarne anni 30 americano. Tutti i miei oggetti sono la storia di persone che li hanno utilizzati, creati, allo stesso tempo dimenticati perché diventati vecchi e non più in uso, io tendo a farli resuscitare, passami il termine; ma sono oggetti che visti senza una luce diversa non vengono apprezzati perché ormai morti.

Chi sono i tuoi clienti?
I miei clienti sono persone esigenti che hanno voglia di diversificarsi dalla massa dell’acquisto SMART, persone che vogliono identificarsi in un oggetto o avvicinarsi alla realtà di un epoca lontana che li lega a ricordi passati, oppure sentirsi soltanto unici perché hanno qualcosa di unico che illumina il proprio angolo di casa. Ci stanno standardizzando tutti per colpa di un mondo che corre troppo velocemente ma questa è la realtà e ci dobbiamo adattare ma non in tutto ed è per questo che vengo contattato con delle richieste che più delle volte riesco ad esaudire.

Qual è il loro profilo?
Hanno un profilo medio/alto; imprenditori, commercialisti, esperti d’arte, ma anche persone comuni che hanno il desiderio di avere un pezzo unico che esca dal solito canale di una lampada prodotta in migliaia di pezzi, proprio perché siamo tutti diversi.

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?
Questa è la domanda più difficile… ho tanti desideri, vorrei trovare un investitore che amasse quello che faccio io e come lo faccio, qualcuno che volesse mandare avanti con me la mia filosofia di recupero, vorrei trovare delle persone che vogliano mandare avanti un progetto per il “Fuorisalone 2018” con un’iniziativa sul recupero del materiale e chi più ne ha e più ne metta.
Ho tantissimi desideri e altrettanti programmi da qui al prossimo futuro spero solo di aver abbastanza tempo e spazio per portar avanti tutto.